Austin (Texas, Usa), 9 mar. (LaPresse) – La notizia del rifacimento del classico horror ‘La casa’ aveva portato molto scetticismo tra i fan, ma ora che il film è stato presentato al South by Southwest festival, il pubblico ha accolto a braccia aperte la pellicola, su cui hanno vegliato i creatori dell’originale, attestando la qualità del lavoro a cui il nuovo regista e cast hanno iniettato del sano entusiasmo giovanile. Sam Raimi, che ha diretto l’originale, e il protagonista Bruce Campbell hanno prodotto il remake dall’uruguaiano Fede Alvarez, al suo primo lungometraggio, che ha diretto un piccolo cast con Jane Levy, Shiloh Fernandez, Jessica Lucas, Lou Taylor Pucci e Elizabeth Blackmore. Il film è stato mostrato in anteprima al SXSW, uno dei più importanti festival degli Stati Uniti, che si tiene ogni primavera ad Austin in Texas.
Il film reinventa la trama del primo ‘La casa’, sostituendo gli originali cinque studenti di college in vacanza con cinque amici delle scuole superiori che si ritrovano per aiutare uno di loro a combattere la tossicodipendenza. Quando trovano il Libro dei morti nel loro chalet, un demone si manifesta possedendo uno ad uno gli studenti fino a quando non ne rimane uno solo. Non c’è più l’eroe per eccellenza Ash, che nell’originale era interpretato da Campbell: l’approccio di Alzarez adotta un approccio più di gruppo che dà a due degli attori, la Levy e Fernandez, lo stesso tempo. Tuttavia resta fedele al mix di sangue, terrore psicologico e humor nero che ha fatto dell’originale un caposaldo del genere horror. Robert Talpert, che ha prodotto entrambi i film, ha detto che ‘La casa’ era destinato ai drive-in e a cinema affollati, ma che la maggior parte dei fan lo ha scoperto anni dopo in vhs e dvd. “Hai bisogno di vederlo insieme ad altra gente, così da poter gridare e urlare. C’è bisogno di un’atmosfera di festa” ha detto, spiegando il suo desiderio di aggiornare la storia. E così lo hanno preso gli spettatori del SXSW, applaudendo, urlando e ridendo nei punti giusti.
Alvarez ha raccontato di essere stato reclutato da Campbell, dopo anni di voci secondo cui l’attore, Raimi e Talpert progettavano di rifare il film indipendente a basso costo che ha lanciato le loro carriere. Alzarez ha insistito a girare il film senza immagini generate al computer, e ha preferito impiegare 70 notti usando molti degli effetti speciali vecchia scuola che Raimi ha utilizzato più di 30 anni fa. “Un buon film deve mostrare le cose reali, se vedi qualcosa di finto ti svegli dalla sospensione della realtà – ha spiegato – e l’altro motivo era farne un film senza tempo. La Cgi di oggi sembra grande, ma tra cinque anni potresti dirti ‘Dio, cosa stavo pensando?'”. La Levy, che in televisione è protagonista della serie ‘Suburgatory’, ha definito le settimane trascorse con protesi speciali e fluidi viscidi addosso “una tortura”. “Sono state lunghe riprese e sembrava come se dovesse durare per sempre”.
Raimi mostrò il suo film a budget ridotto al festival di Cannes del 1981 e in seguito ottenne un contratto per la distribuzione, benché per l’estrema violenza il film ottenne visti censura restrittivi. Ciononostante, la pellicola da 375mila dollari ne incassò 2,4 milioni al box office e lanciò la carriera di Raimi. Seguirono due sequel, molto più ironici, ‘La casa 2’ e ‘L’armata delle tenebre’, un videogioco, un fumetto e perfino un musical. Raimi è poi diventato un dei grandi registi di Hollywood, girando tra gli altri i primi tre ‘Spider-man’ con protagonista Tobey Maguire. Il suo ultimo film è ‘Il grande e potente Oz’ con James Franco.
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