Londra (Regno Unito), 19 mar. (LaPresse/AP) – È in corso il processo ai due uomini arrestati con l’accusa di aver complottato per rapire e uccidere la cantante Joss Stone. I due uomini secondo la procura, avevano intenzione di decapitare la cantante e poi gettare il suo corpo in un fiume. I sospetti, Junior Bradshaw e Kevin Liverpool, sono stati arrestati nel giugno 2011, vicino alla casa della Stone, dopo che alcuni vicini insospettiti li hanno denunciati alla polizia. All’apertura del caso alla corte di Exeter Crown, il procuratore Simon Morgan ha detto alla giuria che i due, di 32 e 35 anni, sono partiti dalla loro casa di Manchester con una spada da samurai, coltelli, un martello, sacchi neri e guanti per raggiungere la casa della Stone nella contea di Devon, nel sud dell’Inghilterra.

Gli uomini avrebbero fatto parte di un banda che aveva ordito la congiura ai danni della cantante, ma gli altri membri non sono stati rintracciati. Morgan ha affermato che le note scritte a mano rintracciate nell’auto dei due sospetti si leggevano parole come “decapitare”, “Jocelyn RIP” (la Stone all’anagrafe è Jocelyn Eve Stoker) e “Una volta che Jocelyn è morta trovare un fiume per buttarla”. Non è chiaro il movente del complotto, ma Morgan ha affermato che gli uomini potrebbero aver preso di mira l’artista 25enne per i suoi soldi, o perché non avevano apprezzato i suoi legami con la famiglia reale. Infatti, le note indicavano che i due sospetti disapprovavano che fosse stata invitata al matrimonio del principe William e di Kate Middleton. Gli imputati negano tutte le accuse. Il processo continua.

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