Dalla nostra corrispondente Valeria Rubino
New York (New York, Usa), 25 mar. (LaPresse) – “Amy era una ragazza adorabile. Non era una superstar, ma soltanto una persona speciale. Molto generosa, ha dato tanti soldi alla gente. Amava tutti e ciò la rendeva eccezionale” ha detto a LaPresse, Mitch Winehouse, padre di Amy Winehouse, cantautrice britannica deceduta nel 2011 all’età di 27 anni per abuso di alcol. “Era una grande star, una grande cantante, una grande autrice di canzoni. Ciò che mi rende più orgoglioso di lei è che era una persona davvero speciale, con un grande cuore” ha aggiunto il papà della star, che ha creato la Amy Winehouse Foundation per lottare contro gli effetti catastrofici di droga e alcol sulle giovani generazioni.
La fondazione benefica aiuta anche i bambini meno fortunati ad avere un’istruzione e sviluppare appieno il loro potenziale. “Il nostro obiettivo è aiutare quanti più giovani possibile. Amy già lo faceva prima di morire. Noi abbiamo solo formalizzato la sua azione, rendendola ufficiale. Amy portava persone senzatetto a casa nostra, forniva loro un tetto, pagava le operazioni e le visite mediche della gente. La fondazione ha solo continuato il suo lavoro filantropico. Vogliamo aiutare i giovani che non hanno una casa. Nella sola Londra ce ne sono 30mila. Forniamo un pasto caldo a 65 giovani ogni giorno, li aiutiamo. Abbiamo un progetto di istruzione scolastica in 50 scuole, programmi di terapia musicale. Qui negli States supportiamo il Brooklyn Conservatory Music e forniamo 19 borse di studio. Anche se da 18 mesi Amy non è più con noi, sta avendo effetti davvero positivi su tanti tanti giovani” ha spiegato Mitch, che ha anche scritto e pubblicato il libro ‘Amy, My Daughter’.
“E’ la storia di un padre e una figlia. Dell’amore che li unisce, della disperazione che colpisce i genitori quando stanno lottando contro la malattia di un figlio. Non solo contro una dipendenza, perché la dipendenza è una malattia. Qualunque malattia è molto difficile da affrontare perché ti senti impotente. E’ così che mi sono sentito molte volte” ha aggiunto Winehouse.
La musica era nel Dna della famiglia di Amy Winehouse ed il suo papà, oltre a gestire la fondazione benefica, si diverte a cantare brani di musica jazz in diverse città del mondo. A New York ha fatto una performance presso il ristorante Lybane e poi, la sera successiva, presso il ristorante italiano Sofia nel Theatre District. “Janis, la mamma di Amy, non sa cantare, ma nella sua famiglia c’erano quattro musicisti professionisti. Davvero brillanti. Nella mia famiglia eravamo tutti cantanti” ha detto Mitch Winehouse. “Ero un cantante professionista quando avevo una ventina di anni ed ho avuto tanto successo che sono diventato un tassista londinese. Sono stato costretto a trovarmi un vero lavoro” ha scherzato il padre di Amy.
La cantante, giunta al successo, chiese al padre di realizzare un album. “Nessuno si interessa a me, risposi io. Ma lei continuava a insistere e poi si ammalò, ma mi aiutò a produrre il mio album. Fu molto divertente, un periodo bellissimo per noi due” ha ricordato Mich. Il suo album è uscito nel 2010, prima della morte di sua figlia.
“In Germania è andato bene, siamo entrati nella top 40. A Londra non c’è tanto jazz. Lavoro molto in Germania, Italia, Spagna. Due settimane fa ho fatto uno show nel casinò di Sanremo. Ecco la mia storia. Fortunatamente, lavoro molto in tutto il mondo e riesco a guadagnare bene. Tutti gli introiti vanno alla fondazione” ha aggiunto Mitch, che ama particolarmente esibirsi a New York. “E’ la mia seconda casa. Janis era nata a Brooklyn, quindi Amy era per metà americana e non molta gente ne è al corrente. Amava New York ed è una città molto speciale anche per me” ha rivelato il signor Winehouse. “Le canzoni e la musica sono la più grande terapia del mondo. A New Orleans abbiamo programmi di terapia musicale per i bambini. Non siamo in cerca di eccellenza, ma siamo contenti se i bimbi vogliono suonare il piano o giocare con la tromba”.
“La musica ti fa sentire meglio, davvero. E durante il mio lutto mi ha aiutato tanto. Per me cantare e la musica sono le cose più importanti al mondo. La chemioterapia è importante, salva le vite della gente. La musica e le canzoni salvano ancora più vite. Sono la forza più potente. L’amore per la musica” ha concluso Mitch Winehouse, aggiungendo di amare anche l’Italia. “Il tempo, le donne, il cibo, la pasta, i vestiti. Canali, questo è di Canali” ha detto mostrando il suo vestito grigio. “Nonostante sia ebreo, nel mio animo sono italiano” ha scherzato.
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