Roma, 10 feb. (LaPresse) – La tragedia delle Foibe e dei 350mila italiani di Fiume, Istria e Dalmazia, che all’indomani del trattato di pace del 1947, dovettero abbandonare i propri beni per incamminarsi verso l’Italia “è una storia di cui si conosce ancora poco”, ha detto il cantautore Simone Cristicchi, che nel suo ultimo spettacolo ‘Magazzino 18’ ricorda l’esodo di massa di migliaia di italiani in fuga dalle violenze e dalla dittatura jugoslava di Tito.
In occasione del giorno del Ricordo della tragedia delle Foibe, ‘Magazzino 18- L’esodo di italiani cancellati dalla storia’, definito dallo stesso cantautore come ‘musical civile’ per il linguaggio che trasfigura il reportage, sarà trasmesso stasera su Rai1 alle 23.45.
Critiche e contestazioni non sembrano scalfire la volontà del cantautore italiano di raccontare la storia e il ricordo delle vittime di violenze e oppressioni. “Ho intenzione di continuare a parlare delle persone che hanno sofferto” ha detto a LaPresse il cantante, che oggi è stato vittima di insulti in scritte violente contro di lui e contro il giorno del ricordo della tragedia delle Foibe.
“Cristicchi boia” e “No al revisionismo” sono state alcune delle frasi apparse sui muri davanti al Teatro Vittoria a Roma nel quartiere di Testaccio. Lo spettacolo è stato oggetto di contestazioni da parte di chi lo accusa di revisionismo storico, tanto che la rappresentazione a Scandicci, in provincia di Firenze, il 30 gennaio, è stata presa di mira da quasi cinquanta persone che hanno preso possesso del palco inneggiando alla correttezza storica.
‘Magazzino 18- racconta “una storia intricata e complessa” di intere famiglie che impacchettarono le loro cose e prima di incamminarsi verso campi profughi o lunghi viaggi, lasciarono le loro proprietà presso a Porto Vecchio di Trieste presso il Magazzino 18, in attesa di poterne in futuro rientrare in possesso.
La memoria è sempre stato tema centrale di tutta l’opera artistica di Simone Cristicchi, così dai contenuti del brano con cui vinse il festival di Sanremo nel 2007 ‘Ti regalerò una rosa’, che racconta di un pazzo rinchiuso in manicomio che scrive alla sua amata, allo spettacolo teatrale sulla Seconda Guerra mondiale in scena in questi giorni al Teatro Vittoria di Roma, fino al contestatissimo spettacolo ‘Magazzino 18’, in cui Cristicchi racconta “una dolorosissima pagina della storia d’Italia, una vicenda complessa e mai abbastanza conosciuta del nostro Novecento”.