Los Angeles (California, Usa), 12 feb. (LaPresse) – Shia LaBeouf è protagonista di un’installazione artistica vivente a Los Angeles. Questo potrebbe spiegare il comportamento degli ultimi tempi dell’attore che oltre ad avere abbandonato la conferenza stampa di presentazione del film di Lars Von Trier ‘Nymphomaniac’ al festival del film di Berlino, ha sfilato sul red carpet con un sacchetto di carta in testa su cui appariva la scritta: “Non sono più famoso”. Un comportamento bizzarro che ha destato non pochi interrogativi tra il suo pubblico ma che culmina nella mostra dal titolo ‘I am sorry’ presso la Cohen Gallery di Beverly Boulevard.
L’idea è nata in collaborazione con gli artisti Nastja Sade Ronkko e Luke Turner, che invitano i visitatori a scegliere tra i diversi oggetti di scena simili a quelli che hanno fatto parte della carriera dell’attore come la frusta di ‘Indiana Jones’. Dalla descrizione del Los Angeles Times, prima di entrare nella stanza e incontrare Shia LaBeouf, ci si imbatte in una ciotola piena di bigliettini, probabilmente tweet, con riportati i più svariati commenti sull’attore: “bambino”, “idiota”, “vai avanti così”, “genio”.
Shia si presenta in smoking nero seduto dietro a un tavolo con il sacchetto di carta marrone in testa su cui è scritto “non sono più famoso”. Un’opera d’arte vivente che non spicca in originalità considerando che anche un’amica di Lady Gaga Marina Abramovic aveva realizzato un’installazione vivente dal titolo ‘The artist is present’.
L’attore è finito nel mirino per il plagio dei dialoghi dei fumetti di Daniel Clowes ‘Justin M. Damiano’ usati nel suo cortometraggio ‘HowardCantour.com’. Shia si è scusato, riconoscendo la violazione del copyright. La mostra ‘I am sorry’ sembra voler rappresentare le sue pubbliche scuse.
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