La Barbie in copertina su Sport Illustrated: è polemica

New York, (New York, Usa)13 feb. (LaPresse/AP) – Due celebri marchi, Barbie e Sport Illustrated, per decenni nel mirino di denunce e critiche per il tipo di immagine femminile proposta, si sono uniti in una campagna promozionale in cui si dichiarano orgogliosamente “impenitenti” per quello che sono. Per nulla dispiaciuti hanno unito le forze, così la modella in copertina per il 50esimo anniversario di Sports Illustrated Swimsuit sarà la Barbie in costume da bagno. Se la rivista festeggia i 50 anni, la bambola della Mattel ne compie 55. Un dibattito, quindi, lungo mezzo secolo che ha bersagliato rivista e bambola contribuendo a creare la figura della donna oggetto.

La Barbie per il suo vitino sottile e le gambe infinite è sempre stata sotto gli obiettivi della critica per uno standard irrealistico di bellezza. Così anche la rivista è stata presa di mira per aver contribuito alla strumentalizzazione del corpo femminile.

La Mattel nel tempo ha cercato di cambiare le fattezze della bambolina più famosa del mondo modificandone aspetto e carriera: 150 professioni dall’architetto alla bagnina sono state studiate. Ma l’alleanza tra i due brand ha innescato un acceso dibattito sui social network. La partnership si traduce nella frase scritta in copertina: “La bambola che ha iniziato tutto”. Non si sono fatte attendere le polemiche.

Come riportato dal New York Times, sul blog Mommyish campeggia il titolo: “Sports Illustrated Swimsuit Issue ha in copertina Barbie, così anche tua figlia potrà sentirsi male”. E ancora tra altri utenti si legge: “E’ facile essere impenitenti con il proprio corpo, quando è considerato lo standard ideale assoluto di bellezza nella società in cui si vive”. Una donna commenta: “Non sono sicura che ‘impenitente’ sia appropriato per un giocattolo per bambini”. E’ la prima volta che Mattel si trova impegnata in una conversazione pubblica. E considerando che la Barbie ha perso parte della sua popolarità con vendite in calo del 13 per cento nell’ultimo trimestre, la Mattel ripone le sue speranze nella campagna ‘impenitente’.