Di Benedetta Dalla Rovere

Milano, 17 feb. (LaPresse) – ‘Un filo di trucco un filo di tacco’. Si chiamerà così l’ultimo tour di Ornella Vanoni, che inizierà 27 febbraio dal Teatro Condominio Vittorio Gassman di Gallarate (Varese). Lo spettacolo, scritto dalla Vanoni con Federica Di Rosa e prodotto da Mario Lavezzi, fonderà insieme musica e teatro e sarà un viaggio attraverso tutto ciò che la grande cantante ha vissuto in sessant’anni di musica e spettacolo. Vanoni racconterà, con sincera ironia, la sua visione dei sentimenti e dell’amore e l’arte della seduzione.

“Il mio tour inizierà a Gallarate con una prova aperta – spiega la Vanoni in un’intervista esclusiva a LaPresse – Credo sia anche bello per il pubblico, che così vede il lavoro che c’è dietro allo spettacolo. Poi andrò Sassuolo, Ravenna, Roma, poi a Milano (il 7 aprile al Teatro Dal Verme, già quasi tutto esaurito, ndr) e in molte altre ciità. E’ uno script, una specie di filo conduttore della mia vita e della mia carriera e che vuole essere un po’ buffo all’inizio, poi un più intenso in altri momenti, che alternerò con le canzoni. Ci saranno brani del disco nuovo ‘Meticci’, e i classici che devo cantare, sennò il pubblico rimane deluso. Ripesco anche alcune mie canzoni molto belle ma che non canto più da tanto tempo come ‘Per un’amica’, ‘Perduto’, ‘Uomini’.

A cosa si deve il titolo della sua tournèe?

“E’ una frase che mia madre mi ha ripetuto per tutta la vita: ‘Ornella quando esci mi raccomando metti un filo di trucco, un filo di tacco’. Un filo di trucco cerco sempre di metterlo, è il filo di tacco su cui discutiamo. Anche i miei amici a volte me lo ricordano. E allora mi è sembrato un titolo gioioso, invitante, leggero, in un momento pesante per noi. L’Italia non vive certo un momento semplice, e per questo il titolo mi sembrava accattivante, lieve e anche un po’ buffo”.

Il suo ultimo disco ‘Meticci’ ha un sottotitolo particolare ‘Io mi fermo qui’. Davvero si fermerà?

“No, mi fermo qui dal punto di vista discografico, perché in questo momento si rischia veramente di fare un disco per poi vederlo non venduto per via della crisi, delle case discografiche e per mille altre ragioni. Oggi anche i grandi che vendono tanto hanno un momento di difficoltà, quindi è meglio rallentare, lasciar perdere per un attimo con i dischi”.

Il suo amore per il jazz la porterà di nuovo in scena?

“Questo sarà il mio ultimo tour, inteso come spettacolo dove si parla, dove ci sono proiezioni, scenografie, racconti. Poi farò una vacanza, perché le mie amiche sono tutte in vacanza quest’anno. Non parliamo della moglie di Paoli, che è sempre in Kenya con le amiche, la odio! Io qua sempre a Milano. Non vedo l’ora di prendermi delle belle vacanze anche io. E poi mi preparerò per il jazz, perché per quel tipo di musica bisogna preparasi e lavorare”.

Ha già in mente qualche meta per la sua vacanza?

“Potrei andare in Kenya con Paola Paoli, che adoro… tanto lei è sempre là!”.

A proposito di Paoli, lui sarà ospite a Sanremo nella serata di venerdì. Lei è stata tante volte in gara e nel 2009 ha accompagnato Simona Molinari sul palco dell’Ariston. Anche quest’anno ci aspettavamo una sua partecipazione, come mai non ci sarà?

“Non ci sarò perché devo fare il tour, perché non mi hanno chiamata, perché se c’è Paoli non c’è Vanoni, se c’è Vanoni non c’è Paoli. Non ho capito, guardi, non me lo chieda perché non lo so. Il fatto di non partecipare, però, non è una tragedia ma uno stress in meno”.

Grillo ha annunciato che sarà sia fuori dall’Ariston che seduto in platea.

“Non lo so, non credo che vada a vedersi il Festival. Grillo è anche un amico, però se non lo convince il Festival, credo che farà casino. Non so cosa aspettarmi da lui, onestamente”.

Le piace lo spettacolo firmato Fazio e Litizzetto?

“La Litizzetto mi è molto simpatica e mi piace. E poi Fazio è bravo, fa sempre quello un po’ reticente, quello timidino, ma quel ruolo gli riesce bene. Penso che il festival sarà carino. L’anno scorso Fazio e Lizzetto non mi sono dispiaciuti per niente. So che Baglioni farà anche lui un pezzo di conduzione, sarà interessante vederlo”.

A proposito di momenti complessi per l’Italia, oggi Matteo Renzi è salito al Quirinale per accettare l’incarico da primo ministro. Da lui cosa sia spetta?

“Mai perdere la speranza. Lo ha detto anche Brunello Cuccinelli che ho visto in tv ad ‘Otto e Mezzo’ e di cui mi sono innamorata. E’ un imprenditore illuminato, straordinario. Se fossero tutti così gli imprenditori in Italia allora sì che sarebbe un buon Paese.

Cuccinelli ha fatto miracoli, da ai suoi dipendenti la doppia tredicesima, dice che al centro mette l’uomo perché è giusto così, ha anche aperto un teatro nel borgo che ha ristrutturato in Umbria, ci ha messo una scuola per insegnare ai giovani diventare bravi artigiani. Sono anni che aspettavo che in televisione qualcuno dicesse ai ragazzi che è ora che tornino alla manualità, perché l’artigianato italiano piace in tutto il mondo. I ragazzi adesso non sanno più lavorare con le mani. Io ho traslocato da poco, ho lasciato il mio appartamento di Largo Treves e mi sono trasferita in una casa più piccola: il mio falegname ha fatto dei lavori eccezionali, è un vero artista. L’artigianato italiano è quello che si esporta meglio, queste sono le cose che bisogna dire ai giovani. Voglio andare a trovare Cuccinelli e vedere quello che ha realizzato. E’ un uomo straordinario, commuovente e ha una grande moralità, che è simile ad una grande fede”.

Lei è religiosa , è una persona di fede?

“Io non sono religiosa, io ho fede”.

Come mai in una fase della sua vita si è avvicinata al protestantesimo?

“Mi sono avvicinata al protestantesimo ma ho lasciato quella chiesa dopo che ho avuto una grossa discussione con il pastore. Sono ritornata a Sant’Eustorgio, che è una chiesa (cattolica nel cuore di Brera, ndr) che amo molto. Lì ho incontrato don Pigi e don Zbigniew, un prete polacco che si occupa dei ragazzi ed è una persona fantastica. Quando voglio andare a pregare vado da lui”.

In questo periodo difficile, una figura come papa Francesco può aiutare?

“Francesco ha detto ‘dacci oggi il nostro amore quotidiano’, è un genio. Mi piace da morire, piace a tutti. Piace perfino a Cacciari che ha dichiarato che gli sembra di capire adesso cosa sia lo Spirito Santo. E’ più facile portare a credere un ateo intelligente che un cattolico incerto”.

Servirebbe quel tipo di carisma anche per guidare il nostro Paese?

“Quel tipo di carisma viene da una persona che ha una fede enorme ed ha un’intelligenza del cuore immensa. I nostri politici l’intelligenza del cuore non so dove ce l’abbiano”.

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