Los Angeles (California, Usa), 28 feb. (LaPresse) – Il colore della sua pelle ha rappresentato un problema quando era piccola. Così Lupita Nyong’o, candidata all’Oscar come miglior attrice non protagonista, che domani farà 31 anni, ha ammesso che avrebbe voluto ‘sbiancare’ la sua pelle. L’attrice di ’12 anni schiavo’, film in corsa ai prossimi Oscar, ha pronunciato toccanti parole ritirando il premio per la migliore performance rivelazione al settimo annuale pranzo dedicato alle donne di Hollywood, organizzato dalla rivista ‘Essence’. “Quando ero una ragazzina – ha raccontato Lupita – pregavo Dio per vedere un cambiamento nel tono della mia pelle. Ho desiderato essere diversa fino a che ho scoperto la top model Alek Wek, da allora ho cominciato a credere nella mia bellezza”, ha raccontato.
“Ero presa in giro e insultata per la mia pelle” ha detto Nyong’o, “l’unica preghiera che rivolgevo a Dio era di svegliarmi e trovarmi una pelle più chiara”. Quando poi ha visto la modella Alek Wek, Lupita ha cominciato ad accettarsi. “Era scura come la notte ed era su tutte le riviste e su tutte le passerelle”. Lupita inoltre ha detto di voler essere di ispirazione per le giovani donne come lo è stata Alek per lei. “Spero che la mia presenza sullo schermo e il mio volto sulle riviste possa far sentire belle esteriormente altre ragazze ma senza mancare nella bellezza interiore”. ‘Essence’ ha reso omaggio anche a Cheryl Boone Isaacs, la prima presidentessa nera dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences.
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