Milano, 10 set. (LaPresse) – “Dirò una cosa, rubando le parole al collega Javier Bardem: ‘Sono convinto che se non avessi addosso i riflettori non avrei alcun appeal’. Tra l’altro, guardi, se c’è una cosa che mi ha impedito di avere una continuità lavorativa, qualche anno fa, era proprio il fatto che non fossi sufficientemente piacente”. Si racconta così Pierfrancesco Favino al settimanale ‘Gioia!’.

Ed è questo approccio alla propria immagine che gli ha permesso di giocare col suo corpo arrivando a ingrassare 20 kg per entrare nei panni XL del protagonista di ‘Senza nessuna pietà’. “Ho dovuto modificare il mio corpo e avvilire un po’ l’ego – racconta – che, alla fine, sono due ottimi esercizi per un attore. Ma il corpo è la chiave. Noi attori su quello lavoriamo, le idee sono solo la conseguenza di un’esperienza fisica. Ingrassare ti cambia il respiro, la voce, lo sguardo e le sensazioni che percepisci. Ho potuto capire che cosa passa negli occhi e nella testa di una persona che pesa 100 chili essendo alto 1,82: un uomo condannato a menare le mani per essere accettato nel suo clan. Che mena e minaccia perché, come tutti, ha bisogno di essere amato. Tutti noi”.

“Le donne, per esempio – racconta ancora l’attore – sono convinte di dover essere piacenti, se no non sono niente. I ragazzi pensano che serva essere spavaldi e danarosi per essere riconosciuti. E così via per stereotipi. Cose che passano, anche se non sono vere. Questo film dovrebbero vederlo anche gli adolescenti, e tutti quelli che si trovano davanti a una scelta: aderire al modello che l’ambiente ti impone per essere accettato, o diventare te stesso, qualunque cosa questo vorrà dire”. E nel suo caso vuol dire continuare a piacere: seppur imbolsito e meno prestante per le donne resta un sex symbol.

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