di Chiara Troiano

Napoli, 3 nov. (LaPresse) – Martedi 4 novembre alle ore 21.10 torna l’appuntamento di Rai2 con i giovani cabarettisti di ‘Made in Sud’. Gigi e Ross, affiancati da Fatima Trotta ed Elisabetta Gregoraci con il gruppo di artisti del centro-sud, saliranno sul palco dell’Auditorium del centro di produzione di Napoli con la loro caratteristica ironia e schiettezza. Anche in questa puntata ritroveremo il sempre più amato Pigroman, al secolo Mariano Bruno, il comico settentrionale Marco Della Noce nella parte dell’improbabile microfonista Larsen e gli Arteteca.
Ospiti della serata Ficarra e Picone, il duo comico siciliano più amato dal pubblico che ritorna sul palco dell’auditorium. Made in Sud è un programma realizzato nel Centro di produzione di Napoli in collaborazione con Tunnel produzioni. Autori del programma sono Nando Mormone e Paolo Mariconda. La regia è di Sergio Colabona.

Cabaret, varietà, comici e musica. Il tutto in salsa Mezzogiorno. E’ questo il segreto di ‘Made in Sud’. A raccontare il successo del programma è Angelo Teodoli, direttore di Rai2 che ha creduto nella trasmissione e ha deciso il suo spostamento in palinsesto dalla seconda serata.

Nuova edizione di ‘Made in Sud’, confermata in prima serata. Com’è nata la decisione di cambiarne l’orario della messa in onda?

“La televisione è fatta di abitudini. L’idea era di intercettare un programma con delle potenzialità e permettergli di crescere. Si trattava anche di mettere alla prova chi interpreta e disegna ogni puntata. Abbiamo deciso di dare a ‘Made in Sud’ una strada più importante rispetto a fasce marginali, di dargli spessore tecnico. L’evoluzione del programma in questi anni è stata notevole”.

Come vanno gli ascolti nel prime time?

“Il programma sta tenendo a fronte di una concorrenza forte e intensa. Sulle reti Rai, ‘Made in Sud’ sta reggendo il confronto con l’informazione di ‘Ballarò’ e con la fiction evento di Rai1 ‘Un’altra vita’. Il programma è arrivato al 10% di ascolti. Ci sta permettendo di diversificare gli ascolti grazie alle diverse offerte. Il martedì sera la Rai stravince grazie alla fiction di Rai1, all’informazione di Rai3 e all’intrattenimento moderno di Rai2. ‘Made in Sud’ è qualcosa che prima non c’era ed è tecnicamente complementare rispetto al resto dell’offerta Rai”.

Il target di Rai2 nella prima serata sta ringiovanendo, grazie anche a programmi come ‘Pechino Express’ e ‘The Voice’. Che tipo di pubblico guarda ‘Made in Sud’?

“La trasmissione raduna un pubblico che difficilmente la Rai riesce a coagulare: quello dei più giovani. L’età media degli spettatori è andata scendendo dalla prima edizione ad oggi. E’ passata dai 47 anni, ai 45 e mezzo fino ai 43 di quest’ultima edizione. Sono dati eccezionali per Rai2. Questo successo permette anche di trainare lo stesso pubblico nella seconda serata. L’abbattimento dell’età media è un grande successo per una rete generalista”.

‘Made in Sud’ dunque fa da traino all’informazione di ‘2Next’, che inizia subito dopo su Rai2…

“Sì, ‘2Next’ ha ritrovato nuova vita con questa collocazione. ‘Made in Sud’ trascina il suo pubblico fino alla seconda serata e lo spinge a confrontarsi con programmi che difficilmente altrimenti sceglierebbe. Era un esperimento, ed è riuscito. Anche per ‘2Next’ è aumentato lo share, soprattutto nella fascia dai 25 ai 34 anni. Un target normalmente assente da questo tipo di programma. Prima dell’arrivo di ‘Made in Sud’ la fascia 25-34 anni aveva un 2,8% di spettatori. Ora il dato è raddoppiato: siamo al 7%”.

Il carattere territoriale così fortemente connotato di ‘Made in Sud’ influisce sul target dei telespettatori?

“Sì, nel pubblico del programma c’è molto centro-sud. Ma c’è da dire che molti altri programmi vedono lo stesso sbilanciamento. Però questo ha portato anche ad un aumento degli ascolti per ‘2Next’ dalla stessa area geografica: prima gli spettatori del Mezzogiorno erano al 3%, ora al 7%. Si tratta di un’operazione di servizio pubblico vera”.

Comici e presentatori del Sud, palcoscenico dell’Auditorium Rai di Napoli. E’ un modo per far rivivere la struttura?

“Si tratta di un’area che ha avuto grandi successi in passato, ma era una struttura abbastanza penalizzante per i programmi di intrattenimento. Il pubblico e gli artisti erano nettamente separati, si tratta di una situazione molto teatrale. Con ‘Made in Sud’ però il collegamento con il pubblico si è ricreato. Il pubblico è parte stessa del programma, non c’è più una divisione fra platea e palcoscenico. I comici sconfinano in galleria e anche il pubblico partecipa attivamente. Questo certamente ha rivitalizzato l’Auditorium. Ci sono richieste enormi per partecipare come pubblico, nonostante lo spettacolo sia a pagamento. Il biglietto costa 10 euro, che vengono devoluti in un’opera benefica del Cardinal Sepe della Curia di Napoli. E’ diventato addirittura difficile soddisfare tutte le richieste di chi vorrebbe assistere allo spettacolo dal vivo”.

Uno spettacolo, ‘Made in Sud’, che grazie anche alle musiche e al corpo di ballo riporta all’atmosfera del varietà…

“In effetti è un racconto disegnato dalla musica. Non si tratta di esibizioni staccate l’una dall’altra, senza alcun legame. Lo spettacolo ha una linea portante che viene sviluppata attraverso le esibizioni dei comici guidati dal conduttori e dalle performance del corpo di ballo. E’ un racconto con ritmi serrati, innovativo. E’ un percorso che non tradisce la sua ragione, cioè le performance dei comici, ma dà maggior spessore alle puntate. E si affronta anche l’attualità, grazie ai riferimenti di molti dei comici”.

A guidare il racconto, quattro conduttori: Gigi e Ross, Fatima Trotta e Elisabetta Gregoraci. Quattro caratteri diversi che danno eterogeneità allo spettacolo. Quali sono le dinamiche del gruppo?

“Loro non sono solo i presentatori, ma sono parte integrante del programma, segnano il percorso della puntata. Hanno quattro caratteri molto diversi, ma si sono integrati in maniera perfetta. Ognuno dei quattro ha il suo ruolo e dà il suo contributo al ritmo dello spettacolo. I tre conduttori storici, Gigi e Ross e Fatima Trotta, sono rodati e fanno anche attività teatrale. Elisabetta Gregoraci si è inserita nel gruppo con spirito divertito e si presta ad essere oggetto degli sketch con grande autoironia. E anche dietro le quinte l’atmosfera è frizzante. Un gruppo che lavora a ritmo serrato per produrre un programma di successo”.

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