Milano, 14 nov. (LaPresse) – “La mia politica sulle esibizioni nelle Chiese è sempre stata di estremo rispetto e mai canterei o pronuncerei parole che suonassero offensive a chicchessia. La preziosità del luogo di culto, consacrato o sconsacrato, cattolico, protestante, o di qualsiasi altra religione o credo, mi è molto cara e per me esibirmi con la mia famiglia in una Basilica è un onore e un piacere di una valenza incalcolabili“. Con queste parole, Patti Smith risponde attraverso l’ufficio stampa alle polemiche sul suo concerto in programma nella Basilica di San Giovanni Maggiore di napoli previsto per il prossimo 9 dicembre.

“Il periodo natalizio – prosegue la cantautrice – rende l’occasione ancora più importante e unica, per il messaggio di amore reciproco che la nascita di Gesù diffonde. Tutto questo deriva dalla mia coscienza e da un mio pensiero maturato da decenni e non certamente dettato dalla pressione delle ultime polemiche di cui sono stata messa al corrente. Non avrei mai immaginato che cantare in Chiesa potesse essere un problema o una fonte di preoccupazione e voglio rassicurare tutti che sarà un momento di gioia nostra e vostra, mia come madre e cantante, dei miei figli e sono certa di tutte le famiglie che vorranno venire ed unirsi a noi”.

Patti Smith conferma quindi la presenza insieme alla figlia Jesse al Concerto di Natale del 2014 che si terrà a Roma il 13 dicembre c/o Auditorium Conciliazione (in onda in TV il 24/12), concerto a cui Patti Smith ha già preso parte come ospite internazionale anche nel 2013. E conferma inoltre tutte le altre date previste a dicembre: il prino al Teatro Creberg di Bergamo, il 2 al Teatro Regio di Parma, il 3 al Teatro Novelli di Rimini, il 5 , Teatro Nuovo Giovanni da Udine di Udine, il 6 al Teatro Comunale di Vicenza, l’8 al Duel Beat di Napoli, appunto il 9 alla Basilica di San Giovanni Maggiore di Napoli, e il 10 al Teatro Politeama di Catanzaro.

Il caso è stato sollevaoa dal Comitato Portosalvo, che ha definito “blasfemia” passare “da Riccardo Muti a Patti Smith”. “L’iniziativa mette in luce l’ennesima e singolare trasformazione di un chiesa consacrata e disattende le rigide regole del comodato d’uso dei luoghi di culto col tacito assenso della Curia di Napoli – si leggeva nel comunicato del 10 dicembre – Con questo proposito si rischia quindi di perdere il rispetto della dignità spirituale dei luoghi e si minaccia di alterare il grande valore artistico, culturale e testimoniale di un edificio ecclesiastico di prima importanza”. Il comitato concludeva chiedendo “l’intervento del Cardinale Sepe affinché si possa chiarire subito questa incresciosa e imbarazzante situazione che minaccia l’integrità cattolica e cristiana della storica basilica di San Giovanni Maggiore”.

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