Roma, 7 apr. (LaPresse) – “È dura stare in carcere. Ed è peggio se si tratta della prima volta. Affronto la realtà così come mi viene posta, giorno dopo giorno, con dignità e coraggio. Vado in chiesa tutte le domeniche. È l’unico momento in cui sono sola con me stessa. Al termine della funzione religiosa possiedo una forza diversa è una speranza per iniziare la settimana”. Scrive così Sylvie Lubamba in una lettera aperta che il settimanale ‘Chi pubblica nel numero in edicola da mercoledì 8 aprile. L’ex showgirl di origine congolese, che sta scontando una condanna a tre anni e nove mesi di carcere per truffa e uso fraudolento di carte di credito, si racconta nella lettera indirizzata al direttore Alfonso Signorini.
La missiva è arrivata in redazione pochi giorni prima che Sylvie fosse scelta per fare parte del gruppo di dodici detenuti del carcere di Rebibbia ai quali papa Francesco ha lavato i piedi nel corso dei riti del Giovedì santo. Lubamba, divenuta celebre per aver partecipato, dal 2004 al 2008, al programma ‘Markette’ di Piero Chiambretti, racconta il percorso spirituale iniziato dopo l’arresto e rivede criticamente il suo passato di showgirl. “Ho cercato di cavalcare il sistema, accentando di essere sfruttata e cercando di sfruttarlo… Ora provo delusione, dolore, rabbia. E nel contempo mi sento sconfitta. Non perché sono entrata in cella, bensì perché in una cella, in un certo qual modo, ci sono sempre stata, la cella di una vita evanescente, di pochi contenuti, colma di zombie senz’anima”.
Lubamba spiega come abbia trovato la forza di ricominciare grazie alla fede: “Questo triste periodo della mia vita mi servirà per temprare la mente e infondere coraggio e saggezza al mio spirito… C’è tanta gente che mi aspetta alla fine di questo percorso. E Dio mi è sempre vicino”, conclude.
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