Cannes (Francia), 20 mag. (LaPresse/EFE) – A Cannes è stata la giornata del nostro Paolo Sorrentino e del suo film ‘Youth’, presentato in anteprima. Ma in conferenza stampa, il vero mattatore è stato Michael Caine, protagonista della pellicola insieme a Harvey Keitel, Jane Fonda e Rachel Weisz. Caine ha strappato ai giornalisti presenti risate e applausi spiegando di non avere avuto problemi nell’interpretare il ruolo di un anziano, perché la sola alternativa ormai sarebbe stata interpretare un morto. Michael Caine, dato fra i favoriti per la vittoria come miglior attore, ha anche scherzato dicendo: “L’ultima volta sono stato a Cannes con ‘Alfie’, il film ha vinto ma io no. Per questo non sono più venuto per 50 anni. Ma questa volta non mi interessa. Sono felice perché ho amato molto questo film e penso che Paolo Sorrentino sia uno dei migliori registi del mondo”.
‘Youth-La giovinezza’ è in gara al Festival di Cannes. Racconta la storia di Fred Ballinger, anziano direttore d’orchestra, in vacanza sulla Api svizzere insieme alla figlia, interpretata da Rachel Weisz, e all’amico Mick (Harvey Keitel), di professione regista. Il tema del film è l’invecchiare, il tempo che passa. “E’ l’unico soggetto possibile, in fin dei conti – ha spiegato il regista in conferenza stampa – è l’unica cosa che veramente ci interessa come trascorre il tempo, quanto ce ne rimane, quanto ne è passato. Almeno per me. Sembrare vecchio mi fa piacere, così in futuro potrò finalmente dedicarmi a fare dei film da giovane. E’ un’ottima opportunità per allungare la carriera”.
“Il tema mi appassiona – ha aggiunto Sorrentino parlando della gioventù – nella misura in cui mi appassiona l’idea di raccontare che il futuro è una grande occasione di libertà, e la libertà è una condizione un sentimento naturale dell’essere giovani, quindi qualsiasi età se si può avere uno sguardo sul futuro si può mantentere una ‘condizione di gioventù’. È un film molto ottimista ed è stato fatto per esorcizzare alcune paure che tutti abbiamo”. Da qui la ragione d’essere del titolo stesso, ‘Youth’: “Il rapporto con il futuro e con l’essere giovani anche se non lo si è più, e mi sembrava che fosse la parola che sintetizzasse meglio gran parte del racconto dentro il film”, ha aggiunto ancora Sorrentino. “E’ come nel film quando gli anziani guardano una bellissima ragazza senza vestiti in piscina” ha puntualizzato Caine, dicendo che quella scena “penso che descriva la giovinezza, guardare quello che abbiamo perso e non avremo mai più”.
Il film è dedicato a Francesco Rosi “per due motivi”, ha spiegato Sorrentino. Primo, perché “è stato un grande regista di riferimento per noi italiani ma anche molti americani, come Scorsese”. E poi per un episodio in particolare: “Una sera sono andato a cena da Rosi – ha raccontato il regista – cominciò parlare di un suo vecchio amico di una ragazza con cui erano stati entrambi fidanzati da giovani, ed è esattamente quello che poi ho messo nel film. Dopo quella cena e quel racconto di Rosi ho deciso di rubare quella cosa e da lì è partito tutto il lavoro di sceneggiatura e di film. Per cui sono debitore di Rosi su più piani”, ha concluso.
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