Milano, 4 ago. (LaPresse) – “A fine mese vado in America e sposo Roberto, il mio compagno da sei anni. Andiamo all’estero perché da noi non si può. Stiamo insieme da sei anni e ci amiamo. Abbiamo deciso nel corso di un viaggio in cui le condizioni erano molto estreme. In quei casi capisci se c’è o meno vera coesione. Eravamo vicini l’uno all’altro ed è scattata questa cosa e io, che sono il più esuberante, ho detto: ‘Vogliamo ricordarci di questo momento?’. Stavamo guardando una laguna. Poi gli ho chiesto:’Vogliamo unirci in matrimonio?’. E siccome il nostro è un amore come tanti altri, un amore semplice, la risposta di Roby è stata: ‘Sì facciamolo'”.
Così il cantante Giovanni Scialpi ha raccontato in esclusiva al settimanale ‘Chi’, in edicola mercoledì 5 agosto, la sua decisione di sposarsi con Roberto Blasi suo compagno da sei anni e suo manager. È il primo personaggio pubblico italiano a sposarsi con una persona dello stesso sesso, e lo farà all’estero con una cerimonia low profile.
“Noi avremmo voluto fare tutto in sordina”, spiega a ‘Chi’ Scialpi, che con Roberto Blasi sarà protagonista della prossima edizione di ‘Pechino Express’. “Ma ho capito che parlandone pubblicamente possiamo esporre il nostro punto di vista. È peggio quando taci e le tue azioni vengono interpretate”. “L’espressione dell’amore, del tuo amore, la fai per un motivo ben preciso: perché vuoi cristallizzare un momento, vuoi storicizzare quell’attimo. E vuoi rendere partecipi di un percorso tuo anche gli altri. Quindi l’annuncio del matrimonio non mi ha generato alcuna preoccupazione”.
Scialpi e il suo compagno, però, non vedono questo annuncio come un coming out sulla loro sessualità. Dice infatti il cantante: “Io, francamente l’orgoglio omosessuale non lo leggo attraverso il coming out. C’è chi non lo ha fatto e chi, come Tiziano Ferro lo ha fatto (e mi fa piacere per lui). Ognuno fa per suo conto. Io non ho la necessità di dichiarare la mia sessualità pubblicamente”.
E sul tono della cerimonia interviene Roberto Blasi: “Siamo contrari a tutti gli stereotipi del matrimonio etero. Questa è un’unione civile e noi saremo classici. Certo Giovanni ci metterà quel pizzico di estro d’artista”.
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