New York (New York, Usa), 13 ott. (LaPresse/PA) – Una svolta radicale per Playboy che dal prossimo marzo 2016 smetterà di pubblicare foto di nudi integrali di donne, perché ai tempi di internet il facile accesso a immagini simili online le ha rese “sorpassate”. Il magazine famoso per le sue ‘conigliette’ per cui hanno posato anche Pamela Anderson e la top model Kate Moss, ora che entra nel 63esimo anno di pubblicazione intende diventare più accessibile: il nuovo direttore, Cory Jones, nominato lo scorso luglio, ha detto al New York Times che allontaransi dai nudi integrali è la strada giusta per farlo. “Non fraintendetemi. Il dodicenne in me è molto deluso dal me attuale, ma è la cosa giusta da fare”, ha sottolineato Jones. “Ora siamo a un clic di distanza da qualsiasi atto sessuale immaginabile gratis. È così ‘passè’ a questo punto”, ha ribattuto Scott Flanders, l’amministratore delegato della società.
Il fondatore di Playboy, l’89enne Hugh Hefner, ha accettato il cambiamento proposto dal nuovo direttore. Quando l’ha creato nel 1953 – ritraendo sulla sua copertina d’esordio Marilyn Monroe – Hefner aveva scritto che il magazine sarebbe stato adatto a un pubblico maschile tra i 18 gli 80 anni. Per più di una generazione di americani, Playboy è diventato un rito culturale illecito e affascinante. Il brand di Playboy è stato “un creatore di tendenze, un arbitro di stile e un’avanguardia per la libertà politica, sessuale ed economica” si legge sul sito della rivista dal riconoscibile logo del coniglio. Un fascino che però si è perso, tanto per la rivista quanto per i suoi concorrenti ed imitatori. Sono lontani i tempi del numero più venduto di sempre, 7 milioni di copie nel 1972: le vendite di Playboy sono crollate dai 5,6 milioni di copie del 1975 alle 800mila di adesso, riporta il New York Post, è in perdita e vive delle vendite all’estero, secondo quanto detto dall’amministratore delegato Scott Flanders.
La rivista in questi anni ha avuto in copertina decine di star da Dolly Parton a Madonna passando per Sharon Stone e Naomi Campbell, ha pubblicato racconti di scrittori come Margaret Atwood e Haruki Murakami e intervistato personaggi del calibro di Malcolm X, Vladimir Nabokov, Martin Luther King Jr. e Jimmy Carter. Continuerà la tradizione del giornalismo investigativo, delle interviste e della fiction. Ci saranno ancora donne provocanti, ma non più nude, compresa la ‘playmate‘ del mese. La speranza è fare un’operazione di rebranding che ne sollevi le sorti, rispondendo alla domanda, posta da Flanders, “Se togli il nudo, cosa resta?”.
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