di Chiara Dalla Tomasina
Milano, 17 dic. (LaPresse) – Per definizione, il periodo natalizio si trascorre in compagnia della propria famiglia, degli amici più stretti, delle persone a noi più care. Ma anche se con queste categorie di persone vi sentite a vostro agio e in particolare confidenza, ci sono delle piccole regole che sarebbe bene rispettare sempre. Il bon ton, infatti, non passa mai di moda, anche se si è evoluto parecchio rispetto a quello che avevano in mente le nostre nonne. Nicola Santini, giornalista esperto di bon ton e con in uscita il libro ‘Non lo faccio più. Tutto quello che ti ha detto tua nonna non è più così’ (Ladolfi Editore), ci spiega le regole di bon ton 2.0 per essere sempre perfetti nelle varie occasioni di festa senza apparire vetusti e fuori moda.
Per Natale.
“Sono d’accordo sul pensare al Natale come a un’occasione di maggiore eleganza, ma non a uno sfoggio eccessivo di lusso – dichiara perentorio Santini – La parure importante o l’abito da sera sono assolutamente fuori luogo in un pranzo o una cena in famiglia”.
L’esperto di bon ton, poi, è convinto che le tradizioni si debbano incontrare, e non scontrare, con le innovazioni. “Sì al servizio di piatti eleganti della nonna, ma facciamo spazio anche alle idee dei giovani, se vogliono partecipare – consiglia il giornalista – Ciascuno, poi, deve avere il suo spazio: se la nonna si occupa del primo, la nipote farà il dessert”.
Per quanto riguarda la cena della Vigilia, tradizionalmente a base di pesce, Santini fa un azzardo: “Chi l’ha detto che, per la Vigilia, il classico salmone non possa essere un sashimi? L’importante è che passi il principio: se un’idea ci stuzzica, non rifiutiamola a priori solo perché non la conosciamo. Cercate di essere aperti e curiosi verso ciò che non conoscete”.
Arriviamo all’annoso tema del riciclo dei regali: il consiglio dell’esperto va in controtendenza rispetto al classico bon ton. “Sì al riciclo dei regali, se riciclare significa indirizzare ad altri un dono pensato e sensato, quando non lo è stato per noi – spiega Santini – Con un duplice vantaggio: è anche una lotta agli sprechi ed è comunque un atto di intelligenza e affetto per chi lo riceve”.
Per quanto riguarda gli auguri, Santini non bandisce la tecnologia del tutto, ma su un punto non ammette trasgressioni: “Cancellate tutti quelli che vi inviano gli auguri nei gruppi comuni di whatsapp – dice – perché chi non ha il tempo per mandarvi un augurio ‘su misura’ per voi non merita alcuna risposta”.
Per Capodanno.
Santini mette al bando una tradizione stanca e dura a morire: “Niente mutande rosse, per favore, a meno che non stiate recitando in un cinepanettone – consiglia l’esperto – Ormai sono banali e scontate, troppo viste e straviste: appartengono a ‘un’Italia da bere’ che per fortuna non esiste più”.
Nelle feste di Capodanno “stanno tornano in auge il trenino e i balli brasiliani. Non sottraetevi a questa tendenza revival. Ma consolatevi: le mode sono belle proprio perché passano”.
Per quanto riguarda il look del veglione, “attenzione anche agli abiti troppo corti e troppo sexy per lei o troppo ‘affettati’ per lui, che obbligano a stare sempre impettiti – mette in guardia il giornalista – siete sicuri di voler iniziare l’anno nuovo vestiti come dei manichini di un sexy shop?”.
Santini regala un ultimo consiglio, che è anche una buona abitudine per tutti: “E’ inutile che fate ‘processi e processioni’ vegane, se poi a Capodanno sparate i botti: cani e gatti saranno i primi a patire il vostro bisogno di fare festa”.
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