I carabinieri potranno indossare l'uniforme dell'Onu e proteggere il patrimonio minacciato da terrorismo e catastrofi naturali

Dal drago che protegge un tempio antico al Casco Blu delle Nazioni Unite. I carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, il cui simbolo rimane il mitico animale a difesa di vestigia antiche, potranno indossare l'uniforme dell'Onu e proteggere, ovunque nel mondo, il patrimonio minacciato da terrorismo e catastrofi naturali. Si realizza così il progetto che l'Italia è riuscita a far approvare all'Unesco, il braccio dell'Onu che difende la cultura: aiutare quei Paesi che, per le più svariate ragioni, non riescono a salvaguardare manufatti e monumenti.

LA FIRMA ALLE TERME DI DIOCLEZIANO. Il progetto che si realizza in mezzo a statue romane, all'interno della suggestiva cornice delle terme di Diocleziano di Roma. Qui i ministri degli Esteri Paolo Gentiloni, della Cultura Dario Franceschini, della Difesa Roberta Pinotti, dell'Istruzione Stefania Giannini, oltre che il primo cittadino di Torino Piero Fassino, hanno firmato una convenzione con l'Unesco. Il testo, tra le altre cose, prevede di offrire, nel centro Onu già presente nella città piemontese, anche la formazione per l'organizzazione delle Nazioni unite che ha sede a Parigi. Verranno così formati a Torino anche i funzionari che si occuperanno della difesa del patrimonio artistico e cultura del pianeta, talvolta minacciato dall'estremismo terrorista.

LA DISTRUZIONE COME PROPAGANDA. "Siamo entrati in un tempo che non pensavamo di dover vivere – ha detto oggi il ministro della Cultura Dario Franceschini -. Il patrimonio del mondo non è più minacciato nel corso di un conflitto dalle azioni di guerra, come avveniva nella seconda guerra mondiale. Ora la distruzione viene filmata e usata come propaganda, a simbolo dell'eliminazione della cultura diversa". Franceschini ha fatto alzare i primi 'Caschi Blu', presenti in platea: sono una manciata di carabinieri in uniforme scura, provenienti proprio dal comando di tutela per il patrimonio culturale. Questi, primo embrione di quella che è diventata la task force dei Caschi Blu, hanno già operato in Iraq, dove hanno protetto i manufatti del museo di Baghdad, censendone oltre 600. Lo ha spiegato alla cerimonia il generale Tullio Del Sette, comandante dell'Arma dei carabinieri, sottolineando che la squadra è una peculiarità tutta italiana: "Solo l'Italia può offrire un team simile", ha detto.

SI ATTACCA DIVERSITA' E PLURALISMO. "Dai cristiani della piana di Ninive agli yazidi, il terrorismo prende sempre più a bersaglio la cultura – ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni -. Si colpisce una chiesa, una moschea, una sinagoga, una biblioteca: abbiamo visto le immagini di una biblioteca bruciata a Sarajevo". In questi attacchi, ha spiegato Gentiloni, "c'è un obiettivo più insidioso: cancellare la diversità e il pluralismo religioso, proprio in quelle aree in cui si è coltivata diversità e pluralismo".

PROSSIMA MISSIONE IN LIBIA? "Abbiamo visto minacce, l'estate scorsa, e per questo abbiamo fatto un incontro sulla Libia: visto il contesto politico molto complesso nel Paese, ci siamo concentrati sulle comunità locali e questo dà risultati", ha spiegato la direttrice dell'Unesco Irina Bokova. "Ma noi – ha aggiunto Bokova, tra le candidate alla successione del segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon -, speriamo davvero che nel processo di riconciliazione politica in corso, la protezione del patrimonio culturale sia alta nell'agenda".

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