Il regista impegnato nelle denunce sociali, già premiato nel 2006, porta sul grande schermo il malfunzionamento del welfare inglese
E' Ken Loach il vincitore della Palma d'oro al 69esimo Festival del cinema di Cannes, con la pellicola 'I, Daniel Blake'. Il regista britannico non tradisce la natura sociale e drammatica del suo cinema e porta sul grande schermo il malfunzionamento del welfare inglese e il suo ingarbugliato sistema burocratico. " "Quando c'è disperazione, le persone di estrema destra ne traggono vantaggio", ha detto Loach ritirando il premio, "dobbiamo dire che un altro mondo è possibile e necessario". Tutta l'opera del regista si fonda infatti sulla denuncia delle condizioni di vita della classe operaia. Da sempre sostenitore dell'ideologia socialista, ha vinto nel 2006 la Palma d'Oro per 'Il vento che accarezza l'erba', nel 1994 ha ricevuto il Leone d'Oro alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia e nel 2014 ha ricevuto anche l'Orso d'Oro alla carriera dal Festiva del cinema di Berlino. Loach è un regista molto amato a Cannes e questa è per lui la 13esima presenza.
Per la sceneggiatura fa coppia ancora una volta con il fidato collaboratore Paul Laverty. Il regista esplora le zone povere della Gran Bretagna e il sistema del Welfare, scandito da una burocrazia ridondante e ingarbugliata. La storia segue Daniel, alla soglia dei 60 anni, un falegname e carpentiere di New Castle. Dopo un attacco di cuore, Daniel ha rischiato di volare giù da un'impalcatura. Non potendo più lavorare, fa domanda per avere l'indennità: è la prima volta nella sua vita che chiede un aiuto statale. Daniel si ritrova però imbrigliato in un complicato sistema burocratico, tra mille moduli da compilare, lunghe attese al telefono e ore in coda, rimbalzando da uno sportello all'altro. In questa situazione incontra una donna, Rachel, madre sola di due figli, trasferita a New Castle da Londra, anche lei sprofondata nella povertà. I due iniziano un rapporto di mutua assistenza, però Daniel non riuscirà ad impedire alla donna di prostituirsi.
Loach parla della volontà dello Stato di "mantenere la gente in povertà" con "un'amministrazione deliberatamente inefficiente usata come arma polita". Ken Loach torna dunque a ripercorrere temi a lui cari, come la povertà, la disoccupazione, puntando il dito, questa volta, contro il sistema assistenziale del Welfare inglese, che con la sua inefficienza annienta la dignità delle persone.
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