Grande debutto per #Pausinistadi, prima parte del monumentale 'Simili Tour'

Ha debuttato ieri sera allo stadio San Siro di Milano #Pausinistadi, la prima parte del 'Simili Tour', il nuovo show che porterà Laura Pausini in America, partendo il 26 luglio da Toronto, per il 'Similares Us&Latin America Tour', e in Europa dal 7 ottobre a Madrid per il 'Simili European Tour', per un totale di 40 concerti. La Pausini si è esibita a San Siro ieri e replicherà stasera (due date da 100mila persone), e poi andrà a Roma e a Bari con due ospiti e amici: sabato 11 giugno allo Stadio Olimpico con Biagio Antonacci e sabato 18 giugno all'Arena della Vittoria con Giuliano Sangiorgi.

"Prepararmi per gli stadi è stata una missione prima di tutto vocalmente – ha dichiarato la cantate poco prima del concerto, quando ha incontrato i giornalisti – lo stadio mi fa usare un volume  maggiore e per questo ogni giorno faccio silenzio assoluto fino alle 20 e poi inizio il riscaldamento vocale e sono pronta per la serata". Ma non solo: Laura fa anche "palestra, perché camminare 2 ore e mezzo per 80 metri e non essere allenati è impossibile – aggiunge – e poi una dieta equilibrata seguita da una nutrizionista che include la mia amata pasta, molte verdure crude e carne bianca e pesce al vapore".

L'artista vanta il primato di essere stata la prima donna a esibirsi a San Siro: era il 2007 e, da allora, ha aperto la strada per altre colleghe. "Sono passati 9 anni dal mio primo San Siro – racconta – il fatto che dopo di me in questo stadio siano arrivate tante ragazze mi riempie di orgoglio. Era quello che speravo e che ho urlato a squarciagola alla fine del concerto del 2007".

Il concerto di ieri sera è stato letteralmente monumentale: dalla struttura del palco, che ricorda un abbraccio della cantante proteso verso il suo pubblico, alla scenografia, con video continui e affascinanti giochi di luci, al cast, composto 6 coristi, 11 musicisti e 30 perfomer che ballano instancabili sulle note dei 45 – numero record – brani cantati da Laura, che ripercorrono i 23 anni della sua carriera.

Una parola anche sugli abiti, tutti di Byblos Milano: l'artista parte in versione cibernetica – e finalmente riscopre le gambe – con un miniabito argento, per poi passare a una variante in nero, un look bianco lungo da regina dei ghiacci e, alla fine, ha sfoggiato un abito principesco 'luminoso' creato appositamente per l'evento e realizzato in tessuto Dreamlux. "I costumi di Byblos sono molto femminili – ha spiegato – ho chiesto tutti abiti con le gonne, dopo tanti anni di soli pantaloni oggi amo le gonne. E poi torno allo stadio per battere un altro record italiano: sono una donna che fa 4 stadi. Allora che sia tutto femminile, anche gli abiti!".

Tra le tracce, i suoi brani più amati: il concerto si apre con 'Simili', title track dell'album uscito il 6 novembre, poi 'Resta in ascolto', 'Innamorata', 'Invece no', 'Come se non fosse stato mai amore', 'Primavera in anticipo', 'Vivimi', 'Lato destro del cuore' e le sue 'storiche' 'Strani amori' e 'La solitudine', il tutto intervallato da numerosi medley. "Ogni canzone è stata studiata a livello musicale, poi visivo e con le coreografie – ha raccontato – sono impazzita per stare dietro a ogni dettaglio". Sul palco, Laura non si risparmia: canta, balla, ride, si diverte come una pazza. E' il suo show e se lo gode tutto: "Quando mi chiamano Wonder Woman a me scappa da ridere, mi sembra normale quello che faccio – racconta – certo, richiede una preparazione e un sacrificio ma non conosco nessuno che lavora e non fa sacrifici. Questa è la vita, bisogna meritarsela. A me piace sudare, mi piace lavorare, perché sono pazza di questo lavoro che è una grande fortuna, me lo godo".

Prima dell'inizio, una dedica alle donne, purtroppo troppo spesso presenti nei fatti di cronaca come vittime di uomini che dicevano di amarle. "Mi fa piacere che tutto questo successo le donne lo abbiano in questo tempo a tratti così ingiusto – ha dichiarato Pausini – spero che questo concerto dedicato ai 'Simili', alla bellezza delle nostre differenze sia l'occasione per festeggiare tutte le donne, anche le più fragili e tutti gli uomini che nella storia hanno dimostrato di essere degli uomini". Quelli di cui purtroppo in questi giorni "abbiamo letto sulle pagine dei quotidiani, no – conclude –  quelli proprio non sono uomini".

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