A Bologna grande successo per l'ultimo concerto dei Pooh
"Ciao papà, ti aspetta un'altra montagna altissima da scalare, ti aspetta un'altra avventura da iniziare. E tu, che sei un bergamasco come non ne fanno più, sono sicuro che non smetterai mai di fare quello che ami…non smetterai mai di fare musica. Ti voglio bene". Si chiude così la lettera scritta da Francesco Facchinetti – e pubblicata sui social – al padre Roby, storico componente dei Pooh, che ieri sera a Casalecchio di Reno hanno tenuto l'ultimo concerto dei loro 50 anni di carriera. La serata è stata trasmessa in diretta in oltre 200 cinema italiani. "Papà, domani a Bologna ci sarà il tuo ultimo concerto. Io sarò lì, sotto il palco – scriveva Francesco alla vigilia della performance del padre – esattamente dove sono cresciuto. Non vedo l'ora di abbracciarti. Tuo figlio…quello un po' matto".
All'indomani del grande evento Facchinetti junior ricorda con i suoi followers il suo primo concerto dei Pooh, il 12 luglio 1982 a Bergamo. "Volevo stare sotto il palco – ricorda Francesco – anche se mia mamma non voleva per via del volume alto. Nonostante questo io volevo stare lì, come se intuissi che quello sarebbe stato il mio posto. Poi gli anni sono volati, sono stati anni senza fiato Io da sotto il palco dei Pooh ne ho combinate di tutti i colori. Ho staccato il generatore della corrente durante un concerto, ho falsificato le firme di mio papà e degli "zii", ho venduto i biglietti ai bagarini. Insomma, mi chiamavano Attila e potete capire il perché". "Ieri – scrive ancora – non mi sentivo bene, allora ho deciso di stare un po' lontano dal quel palco, non ce la facevo a vedere l'ultimo concerto lì dove sono stato per 35 lunghi anni. Poi, alla fine, sono voluto ritornare al mio posto".
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