La sfida era di quelle ardite: impersonare il poeta immortale, l'indimenticabile Faber, ridandogli volto e soprattutto voce. Non stupisce che Luca Marinelli, promessa (finora) mantenuta del cinema nostrano, descriva il primo approccio con il biopic 'Fabrizio de Andrè. Principe libero' come "terrore, quello vero". Eppure, nelle tre ore del film biografico prodotto da Rai Fiction e Bibi Film, l'emozione e la carica del 'De Andrè uomo' è sempre intensa.
Marinelli restituisce un ritratto personale, ironico e dolceamaro, mostrando anche il suo talento come cantante, affiancato da Elena Radonicich nei panni della prima moglie Puny e da Valentina Bellè nel ruolo di Dori Ghezzi, che ha seguito tutta la gestazione del progetto. Senza dimenticare un toccante Ennio Fantastichini, che interpreta il padre, Giuseppe De Andrè, e un azzeccatissimo Gianluca Gobbi come Paolo Villaggio.
La pellicola racconta circa quarant'anni di vita di De Andrè, dall'adolescenza, in cui emergono i primi fervori anarchici, all'età adulta, la sua predilezione per la vita di strada tra i carruggi di Genova, l'insofferenza per la vita borghese, controbilanciata dal forte legame con il padre. E poi l'alcol, l'amicizia con Tenco, Villaggio, la Pivano, il poeta Riccardo Mannerini, il matrimonio con Puny, da cui nasce il figlio Cristiano, e l'amore con Dori Ghezzi, da cui nasce Luisa Vittoria, Luvi. E ancora, il trasferimento in Gallura e la dolorosa esperienza del rapimento.
Fil rouge che unisce tutto, ovviamente, la sua musica. Il rischio, ben noto agli sceneggiatori, era di sconfinare nella celebrazione: "Abbiamo provato a seguire l'album 'La buona novella': se De Andrè era riuscito lì a non fare l'agiografia di Gesù, noi abbiamo provato a non farla di Fabrizio". Una missione non semplice, data l'eccezionalità dell'uomo. "In quel periodo mi sono sentito un uomo migliore, poi tornare a me è stato abbastanza deludente", racconta Marinelli.
Non molto lontana l'esperienza di Valentina Bellè: "La presenza di Dori sul set mi terrorizzava, avere il proprio personaggio al di là del monitor ti porta a un altro livello di rispetto per ciò che dici e che fai". Il film, un prodotto diverso dal solito e unico, rimarca la direttrice di Rai Fiction Eleonora Andreatta, sarà proiettato in 300 sale cinematografiche il 23 e 24 gennaio, distribuito da Nexo Digital, e andrà in onda il 13 e 14 febbraio su Rai1.
"Da gennaio – spiega il direttore di rete, Angelo Teodoli – abbiamo avviato un percorso di cambiamento in cui l'arte è entrata in modo preponderante nel palinsesto, così come la lirica, la musica". Bando, quindi, a eventuali polemiche: "Cristiano non ha ancora visto il film, non è nemmeno in Italia – spiega Dori Ghezzi -, quando lo vedrà capirà che del male non è stato fatto".