E il cantante non esclude l’ipotesi Festival di Sanremo
‘Senza filtri’. Non sono il titolo del nuovo album di Alessio Bernabei, ma anche il suo stile di vita. “Non mi piace usarne – racconta Alessio – né su Instagram, né nella mia vita. Non li ho mai utilizzati con nessuno ed essere trasparente e genuino mi ha portato fino a qua. Molti mi apprezzano per questo. Dico verità in faccia, anche quando si dovrebbe stare zitti. Poi, certo, a volte mi ha anche portato problemi… è un punto debole e forte allo stesso tempo”. Bernabei spera, però, che sia quanto meno il punto di forza del suo nuovo lavoro. Sei canzoni dal suono elettronico, ma usato in maniera differente dal passato, anche grazie al lavoro del nuovo giovane produttore Alessandro Gemelli. “Ho strizzato l’occhio al mondo dei suoni attuali, sia quello internazionale sia quello italiano”, spiega Alessio.
E’ passato ormai del tempo da quando Alessio era il frontman dei Dear Jack e, proprio per eliminare tutti i filtri, il cantante ha voluto tracciare una riga e, invece di cancellare, ha messo quell’esperienza nel testo di ‘Ti ricordi di me?’: “Era un’esigenza che sentivo, prima o poi dovevo farlo, parlare del mio passato. Mi sento molto legato a quel nome e ne sono fiero”.
Da quei tempi, però, è cambiato qualcosa anche nel modo di cantare di Bernabei, che a tratti sembra più vicino al rap. Una scelta dettata dal mercato, ormai invaso dal genere? “In realtà è qualcosa che è venuto spontaneamente. Siamo in un periodo musicale in cui le melodie hanno stufato, si cerca molto il ritmo, il groove. Ho trovato questo modo attuale di cantare più funzionale.”
Intanto, dà da pensare la decisione di pubblicare un album con solo sei brani. Ma Alessio spiega di aver preso la decisione con la casa discografica perché “non volevamo dare tutto ora. Ho ‘risparmiato’ dei brani che in realtà ho già pronti. Era il momento giusto per questi pezzi, gli altri arriveranno dopo”. Che ce ne sia già qualcuno pronto per il Festival di Sanremo? “Non ci abbiamo pensato ancora, ma chissà. Vedremo. Magari mi piacerebbe presentarlo un pezzo…”.
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