L'attrice denuncia il fatto. E Leu: "Il nostro Paese rischia di andare alla deriva"
"Lei non può entrare con quel fazzoletto", così tre agenti di polizia hanno fermato Ottavia Piccolo mentre tentava di accedere alla Mostra del cinema di Venezia sabato 8 settembre, poco prima della cerimonia di premiazione.
A raccontarlo è la stessa attrice a La Nuova Venezia. "Avevamo annunciato questo presidio davanti al tappeto rosso, – ha raccontato al giornale – non era una manifestazione, ma una testimonianza. Una cosa leggera, senza dar fastidio a nessuno. La denuncia di una situazione che ogni giorno passa sotto silenzio. Quella degli infortuni sul lavoro e dello sfruttamento degli operai. Avevamo anche ottenuto il permesso dei vigili, tutto regolare".
Quando, però, l'attrice si è avvicinata alle barriere di sicurezza per entrare nell'area della mostra del Cinema, tre poliziotti le hanno sbarrato la strada indicando il fazzoletto dell'Anpi che portava intorno al collo. "Perché mai?", si chiede l'attrice. Nonostante sia poi intervenuto un funzionario che le ha dato il via libera, Piccolo ritiene che rimanda la gravità dell'episodio e che vada comunque denunciato.
"Il fatto che solerti funzionari delle forze dell'ordine fermino un'attrice come Ottavia Piccolo, rea di avere al collo un fazzoletto tricolore dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, e cerchino di impedirle l'ingresso alla Mostra del Cinema di Venezia, dà l'idea della deriva che rischia il nostro Paese", ha affermato il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali. "Mi auguro – prosegue il leader di SI – che il questore di Venezia e il Viminale spieghino quanto accaduto, e che sia stato più un caso di ottusità che altro". "Da parte nostra – conclude Fratoianni – Leu presenterà un'interrogazione al governo".
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata