Loredana Bertè e il nuovo album ‘Libertè’: “Rivendico il diritto alla libertà e alla follia”

La regina del rock italiano ha ritrovato la voglia di cantare. Il brano scritto da Curreri: "Lo porterò a Sanremo. Tutti i miei Festival sono stati insoddisfacenti, ora voglio chiudere il cerchio"

'Libertè': non solo il titolo del nuovo album di inediti di Loredana Bertè (il primo dopo tredici anni) ma anche un manifesto. La regina del rock italiano è tornata e rivendica il suo "diritto alla libertà e alla follia". E la trasgressione, la voglia di evadere e di non essere incasellata, a 68 anni, è ancora forte. Traspare da ogni singola parola della cantante dai capelli blu, dal modo in cui ha voglia di raccontarsi senza mettere barriere, dal desiderio di essere trasparente e di mostrarsi per come è. Ma c'è pure tanto dolore, ancora oggi, per la morte dell'amata sorella Mimì.

Il 'pettirosso da combattimento' (così l'ha definita De Andrè) ha finalmente ritrovato la voglia di cantare ed esprimersi. Complice, prima, la vicinanza con Fiorella Mannoia, con cui ha condiviso la rabbia nei confronti dell'ex amico Renato Zero ("ci aveva fatto una carognata, quel portone si è chiuso totalmente"). Poi, proprio da quei duetti in 'Amiche in Arena' organizzati con la Mannoia, il desiderio di rimettersi in gioco, cercare collaborazioni e provare contaminazioni, da quella con J-Ax e Fedez fino all'ultima, fortunatissima, con i Boomdabash in 'Non ti dico no'. Proprio questo brano, indiscutibilmente una delle hit dell'estate, ha portato Loredana a confrontarsi con un nuovo pubblico: quello dei bambini e dei ragazzi, che fino a pochi mesi fa neanche la conoscevano. Come per esempio il pubblico di 'Amici', che canta 'Sei bellissimo' a ogni concorrente: "Non sapevano neppure fosse mia". I più giovani, però, "sono come spugne", e Loredana ha deciso di inserire le loro voci in apertura e chiusura del disco. "L'idea è nata perché un maestro di Roma ha sgridato un bimbo mentre diceva ad un altro: 'Porti sfiga'. Così lui ha iniziato a raccontare loro la storia di Mimì. Loro hanno capito il messaggio e ora mi seguono, mi mandano disegni. Sono felice".

Ecco, appunto. Mimì: un tasto dolente nella vita della Bertè. Sembra che la morte di Mia Martini sia l'unica cosa a provocare ancora tristezza a Loredana: "Dio è un assenteista del cazzo, ha barato a mio sfavore da quella notte maledetta del 1995. Lì ho detto basta, non esiste. Per me non c'è nessuno, io credo questa vita sia una sola e pure breve. Non c'è un girone di ritorno come nel calcio. E ci vorrebbe. Per esempio per superare i rimorsi di quando ho commesso errori e non detto 'ti voglio bene' fino alla nausea. Il tempo non cancella niente. È come se fosse ieri. Mimì mi manca sempre, disperatamente".

Ma se il pensiero di Mimì la intristisce, ce ne sono altri che ancora la fanno arrabbiare. Per esempio la situazione politica, questione su cui non ha mai esitato a esporsi: "Questi non li chiamerei politici, è una parola grossa. Sono arrotini e ombrellai. Quando c'erano i politici mi schieravo. Sono di sinistra, ma sarò la sola perché non vedo più nessuno. Anche gli intellettuali si sono defilati. Io mantengo la mia posizione: sono una manifestina militante". E poi, a ruota libera, sul movimento #MeToo: "Denunciare, denunciare, denunciare questi maiali. A me non è mai successo, uno una volta mi ha detto 'ci vediamo in albergo per parlare di un pezzo'. Ho risposto: col cazzo. Di lavoro si parla in ufficio. Weinstein è un maiale, vorrei lo processassero. Quello che ha fatto è inaccettabile". Della situazione di Asia Argento, però, preferisce non parlare. Le due sono legatissime, condividono il compleanno: "Sono troppo coinvolta. È come se fosse mia figlia, le voglio un bene dell'anima".

Loredana, in un panorama di giovani cantanti che non osano, né nella musica né nelle parole, è una boccata d'ossigeno. La sua voce è più bella ora di 30 anni fa, e anche a lei piace di più. Continua a confrontarsi con autori giovani e con mostri sacri come Ivano Fossati e Gaetano Curreri. Ecco, proprio lui ha scritto per lei un altro pezzo, ancora segreto: "Lo presenterò sicuramente a Sanremo. Ho voglia di farlo in gara e rompere i coglioni per cinque sere consecutive con lo stesso brano". Bisogna chiedere il 'permesso' a Baglioni, però, con cui l'anno scorso ci fu qualche problema. Ma la Bertè va dritta per la sua strada: "Tutti i miei Festival sono stati insoddisfacenti, ora voglio chiudere il cerchio".