È stato presentato alla Festa del cinema di Roma, in anteprima mondiale, "Quello che non uccide", basato sul quarto libro della fortunata saga letteraria svedese
Torna al cinema uno dei personaggi letterari più amati degli ultimi anni: Lisbeth Salander. Dopo la trilogia di produzione svedese e il remake americano del primo capitolo, il cinema riapre le porte alle trasposizioni dei libri della fortunata saga svedese Millennium. Questa volta a diventare un film è il primo volume scritto da David Lagercrantz, che sta proseguendo la trilogia di Stieg Larsson.
Millennium – Quello che non uccide arriverà nelle sale italiane il prossimo 31 ottobre, ma è stato presentato alla Festa del cinema di Roma in anteprima mondiale con il titolo originale The Girl in the Spider's Web, alla presenza del regista e del cast.
Dietro la macchina da presa c'è Fede Alvarez, la cui formazione horror (i suoi film precedenti sono La casa e Man in the Dark) è perfetta per le atmosfere del thriller con dei toni tanto scuri. "La mia esperienza – ha ammesso il regista – mi ha aiutato a creare la suspense necessaria in un giallo come questo. Quello che tengo sempre presente quando giro è che i film alla fine devono essere due: uno per il pubblico e uno per il suo inconscio. Quello per il pubblico comprende gli elementi che lo spettatore nota, l'altro film è fatto da musiche, suoni e colori che fanno innervosire, anche se non c'è niente di apparentemente terrorizzante".
A vestire i panni della hacker Lisbeth, dopo Noomi Rapace nei film svedesi e Rooney Mara nel precedente lavoro statunitense, è Claire Foy, conosciuta dal grande pubblico per la sua interpretazione della regina Elisabetta II nella serie Netflix The Crown. "Nonostante siano due personaggi apparentemente molto diversi Lisbeth ed Elisabetta hanno qualcosa in comune: entrambe non sono in grado di comprendere ed esprimere le proprie emozioni: Lisbeth si è resa conto che la rendono più vulnerabile, mentre Elisabetta vede come un fattore negativo la messa a nudo dei propri sentimenti".
Presenti in conferenza stampa anche Sverrir Gudnason, noto per il ruolo di Björn Borg in Borg McEnroe, che eredita il ruolo di Mikael Blomkvist dopo Michael Nyqvist e Daniel Craig; Synnøve Macody Lund e Sylvia Hoeks che interpreta Camilla, la sorella di Lisbeth, e che ha definito lavorare al film "un'esperienza appassionante".
A detta di tutto il cast, gli adattamenti precedenti non sono stati un ostacolo per il lavoro su questo reboot. "Non bisogna fare paragoni quando si inizia a lavorare su un film che ha avuti altri adattamenti, – ha spiegato Alvarez – bisogna farsi guidare dal proprio punto di vista e realizzare la propria trasposizione. E poi questo quarto libro non era mai stato portato al cinema e la storia è completamente diversa, assomiglia a una spy story alla James Bond. Ma con degli elementi che lo rendono un po' folle".
A tenere tutti gli elementi insieme e a trascinare lo spettatore è sempre Lisbeth. "È un personaggio straordinario – ha detto Claire Foy – perché non è la protagonista classica: non fa nulla per essere attraente. Non è simpatica, è una donna con tante sfaccettature e tanti problemi. Nell'interpretarla non devi addolcirla, ma fidarti del pubblico che è capace di amare un personaggio così diverso". "Mi sono messa al servizio del personaggio – ha spiegato – ed è stato liberatorio".
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