Nel nuovo progetto artistico quattro inediti a tutto rock e un magazine dove la cantante salentina si racconta a 360 gradi

Emma riparte dal suo ultimo album 'Essere qui', uscito a gennaio del 2018, e allarga il progetto artistico ("non mi piace la parola operazione", puntualizza subito lei) con quattro inediti a tutto rock e un magazine dove la cantante salentina si racconta a 360 gradi. "E' un'estensione del disco e volevo curarla tutta io, dalla A alla Z. Io credo sempre nel valore di un album che si scarta e in cui si vanno a leggere i testi nel booklet. E' l'atto finale del progetto che per motivi di tempo non ero riuscita a finire", dice la vincitrice di Sanremo 2012 parlando di 'Essere qui Boom edition', in uscita venerdì 16 novembre per Universal. Il lavoro contiene quattro brani nuovi: 'Mondiale', 'Incredibile voglia di niente', 'Nucleare' e 'Inutile canzone', con le chitarre in evidenza e la voce di Emma meno urlata, non in primo piano, come invece succede sempre nella musica italiana. "Era l'effetto che volevo, con la 'voce dentro' come nelle produzioni internazionali. Ho imparato a cantare in maniera diversa, con un nuovo approccio vocale e le chitarre sono la mia passione ma poi non so se sono rock. Io canto quello che mi piace", spiega Emma, orgogliosa del magazine che accompagna il disco. Otto capitoli scritti di proprio pugno in cui la cantante si racconta senza filtri, dal rapporto con il successo all'amore.

"Ho sempre bisogno di sfide per sentirmi viva, di nuovi spunti. Mi piace mettere i puntini sulle i e qui ne ho messi tanti. Ho voluto dire le cose dal mio punto di vista, senza che le mie parole venissero rielaborate e che venissero fuori dei titoli che non c'entravano niente con quello che avevo detto", chiarisce l'artista pugliese, che non rinuncia poi a dire la sua con chiarezza anche sul clima politico italiano: "Si sta sfociando in un livore, in una rabbia e quasi in una forma di razzismo, troppo forti. Io non sono omofobica, non sono razzista nei confronti dei migranti che se si buttano su un barcone coi bambini appena nati lo fanno perchè ci sono problemi, altrimenti resterebbero a casa loro. Forse ci siamo dimenticati di tutti gli italiani che sono emigrati. Io quando vedo la gente che muore in mezzo al mare non riesco a dire 'lasciateli a casa loro'. I miei genitori mi hanno sempre insegnato il rispetto verso il prossimo, in casa mia non esisteva la parola 'diverso'".

Emma infine si scioglie ricordando la collaborazione con gli U2, che nei quattro concerti tenuti a ottobre a Milano le hanno concesso il privilegio di cantare 'Women of the world take over', brano preregistrato contro la discriminazione femminile che apriva i bis dello show della band irlandese. "Mi ha scelto Bono in persona – racconta la salentina -, dopo aver sentito diverse cantanti italiane e dopo aver visto sul mio profilo Instagram il mio impegno contro l'omofobia e per i diritti delle donne. Mi ha anche scritto una lettera meravigliosa che conservo come il Sacro Graal e quando durante il concerto mi ha ringraziato dal palco mi sono tremate le gambe. Poi quando l'ultima sera lo ha fatto anche in italiano, dicendo 'Grazie Emma Marrone', beh lì io sono morta".
 

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