La lotta per far ripartire la sua fabbrica e il dramma di un figlio nato prematuro con una malformazione cardiaca: la vita del Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana diventa un film
Nell'arco di pochi giorni Marco vede la sua fabbrica chiudere improvvisamente per dinamiche di finanza internazionale e, contemporaneamente, si trova ad affrontare la nascita di un figlio prematuro a cui viene diagnosticata una malformazione cardiaca. Al posto di deprimersi, però, decide di caricarsi 'il mondo sulle spalle'. E' questo il titolo scelto per raccontare la storia di Enzo Muscia, , in un film tv per la regia di Nicola Campiotti che andrà in onda martedì 19 febbraio in prima serata su Rai1 con protagonista Beppe Fiorello.
Attingendo energia dalla battaglia che il bambino sta combattendo in ospedale, l'uomo decide di rischiare il tutto per tutto rilevando la fabbrica in prima persona, coprendosi di debiti e dando la casa in garanzia. Una mossa che ha successo. L'azienda si rimette in moto e torna in attivo consentendo, passo dopo passo, la riassunzione dei compagni che si erano trovati nella sua stessa situazione.
"Il messaggio di questo film è dare coraggio e spero di esserci riuscito tramite la mia interpretazione", spiega Beppe Fiorello, nel corso della conferenza stampa di presentazione in Viale Mazzini. "Ero interessato ad affrontare il tema del lavoro – aggiunge – Enzo è un uomo che ha saputo andare oltre l'attesa del sostegno dicendo: io il lavoro lo devo inseguire e non aspettare. Ribellandosi alla barbarie di vedere una media impresa chiudere dall'oggi al domani, ha dato un messaggio importante".
Orgogliosa la direttrice di Rai Fiction, Eleonora Andreatta: "è una storia dell'Italia che non si rassegna e che sa reagire. Una vicenda che parla di lavoro e di dignità dei lavoratori. Una storia di coraggio dove le persone non sono semplici numeri", argomenta.
Emozionatissimo il vero protagonista della vicenda, Enzo Muscia. "Vedere la mia storia in tv è un sogno, mi sembra che stiamo parlando di un'altra persona", dice raccontando il suo grande azzardo. "Siamo partiti in otto persone, ora siamo in quaranta e le cose vanno bene. Entro il 2019 vorrei fare altre dieci assunzioni. Ma non li chiamate dipendenti, per me sono collaboratori, la mia famiglia allargata".
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