La terza serata del Festival di Sanremo è quella in cui, storicamente, si mollano gli ormeggi. La gara va avanti, ma si passa alle cover e i concorrenti, con i loro ospiti, salgono sul palco più per divertisti e omaggiare i grandi brani della tradizione italiana che non per la competizione. E così è, anche quest’anno. La distinzione è solo fra chi ha deciso di salire sul palco giocando e divertendosi e chi, invece, ha voluto prendersi più sul serio e portare brani più impegnati e impegnativi. Ma in entrambi i casi il risultato è pesso di successo come per Fedez-Michielin, con un divertente medley che comprende ‘Fiumi di parole’-‘Felicità’-‘Non amarmi’. O come l’emozionante duetto su ‘Giudizi universali’ di Willie Peyote e Samuele Bersani. E ancora (anche se in video, registrato in prova) l’intro di Francesco Guccini registrata ad hoc per Irama con ‘Cirano’.
L’apertura, però, è il momento più emozionante. Giuliano Sangiorgi e i Negramaro omaggiano Lucio Dalla con un’intensa interpretazione di ‘4 marzo 1943’ (nella versione originale, non censurata, del celebre verso “E anche adesso che bestemmio e bevo vino, per ladri e puttane sono Gesù Bambino”), a cinquant’anni da quando Lucio lo presentò a Sanremo nel 1971 e nel giorno del compleanno del cantautore bolognese. Poi, dopo un piccolo momento di impasse sulla scaletta, Giuliano Sangiorgi recita il suo monologo che è un inno alla canzone, che “è un posto meraviglioso, in cui perfino il tuo dolore, potrà guarire poi ‘meraviglioso’!”. Infine, i Negramaro si esibiscono con la loro versione di ‘Meraviglioso’.
A scatenare la prima risata è Fiorello: “Sono affrantissimo. Tu non leggi, non sai cosa è successo oggi a livello politico. Io mi ero limitato a fare due battutine su Zingaretti e lui cosa fa? Ti dimetti? Si può essere così suscettibili? E ha detto: ‘Mi dimetto perché mi vergogno, si parla solo di poltrone’. E di cosa vuoi che si parli qui? Mi sento in colpa. Amici del Pd, vi abbraccerei tutti.
Ora succederà che il ministro della Cultura Franceschini, lui è bravo, diventa segretario del Pd. E Zingaretti che fa? O fa il sindaco di Roma o fa l’opinionista dalla d’Urso. Questa non è satira politica, è realtà”.
La serata, però, è costellata di piccoli problemi tecnici. A partire dalla prima esibizione, quella di Noemi e Neffa su ‘Prima di andare via’: entrambi fuori tempo. E poi Fasma con Nesli per ‘La fine’, con un microfono non funzionante, tanto da costringere Amadeus a interrompere l’esibizione e lanciare la pubblicità. Per quanto riguarda la co-conduzione, la bellissima top model Vittoria Ceretti non sfigura sul palco, ma c’è da dire che dopo le presenze di Matilda De Angelis e Elodie, la sua è meno incisiva.