I due direttori d'orchestra avrebbero incrociato le bacchette nei camerini del teatro

Riccardo Muti contro il collega e quasi omonimo Riccardo Chailly nei camerini della Scala. La voce che circola è che il duello si sarebbe svolto dopo il concerto diretto da Muti, sul podio con i Wiener Philharmoniker.

Chailly, direttore artistico della Scala, sarebbe andato nel camerino del collega per complimentarsi. Secondo le ricostruzioni, Riccardo Muti lo avrebbe accolto freddamente, negando di conoscerlo. Chailly si sarebbe allora tolto la mascherina e Muti “gli ha detto di levarsi di torno, con espressioni colorite e un invito a non rompere”, scrive l’agenzia Ansa.

L’ira di Riccardo Muti

Secondo i bene informati, a provocare il malumore di Muti sarebbe stata la scelta della Scala di affidare al “rivale” Chailly l’incarico di dirigere il concerto che riapriva il teatro dopo 199 giorni di chiusura da pandemia.
Un evento simbolico che la dirigenza scaligera aveva affidato al direttore artistico in carica, Chailly appunto. Una mossa che Muti, a quanto pare, avrebbe vissuto come offesa personale e professionale.

Riccardo Muti, 79 anni, era stato direttore artistico della Scala dal 1986 al 2005, quando aveva abbandonato l’incarico con uno dei suoi ormai celebri impeti. Il grande direttore d’orchestra, infatti, è famoso per il suo carattere tutt’altro che “ben temperato”.
Nel solco, anche in questo, del suo punto di riferimento artistico Arturo Toscanini, il quale affibbiava agli orchestrali ogni genere di epiteto, il più riferibile dei quali era forse “Asini!”.

La flemma di Riccardo Chailly

Tornando alla disfida nei camerini, dal canto suo Riccardo Chailly, 68 anni, figlio del compositore Luciano e fratello dell’arpista, compositrice, cantante e scrittrice Cecilia, non avrebbe battuto ciglio e si sarebbe limitato ad andarsene.
Il maestro Chailly è direttore artistico della Scala dal 2015.

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