Ingegnera messicana è Miss Universo. Golpe in Myanmar le ruba la scena

Andrea Meza "offuscata" dalla birmana Thuzar Wint Lwin: "Pregate per il mio Paese"

L’ingegnera informatica e modella Andrea Meza è stata incoronata Miss Universo, ricevendo la tiara dalla predecessora Zozibini Tunzi. Quest’ultima, prima sudafricana nera a vincere il titolo, lo deteneva dal dicembre 2019, essendo l’edizione dello scorso anno stata cancellata a causa della pandemia di Covid-19. La felicità della nuova Miss Universo centramericana è però stata messa in secondo piano dalla politica: un’altra concorrente, la birmana Thuzar Wint Lwin, ha usato il palcoscenico del Seminole Hard Rock Hotel & Casino in Hollywood, in Florida, per chiedere al mondo di agire contro il regime militare responsabile del colpo di stato. “La nostra gente sta morendo, viene uccisa ogni giorno a colpi d’arma da fuoco dall’esercito”, ha detto intervenendo alla finale del concorso. “Vorrei chiedere a tutti di prendere la parola sul Myanmar. Come concorrente del mio Paese, dal golpe ho preso la parola ogni volta che ho potuto farlo”, ha detto ancora.

Era il 1° febbraio quando la giunta militare destituì il governo eletto, e con esso la leader de facto e premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi. Da allora, circa 800 persone sono state uccise nella brutale repressione dell’opposizione e delle proteste popolari, mentre almeno 5mila sono state arrestate e oltre 4mila restano in cella. Pressoché inutili – o insufficienti – le pressioni internazionali per riportare la democrazia nel Paese asiatico, ripiombato nell’ombra della dittatura militare. Thuzar Wint Lwin ha così usato la cerimonia per denunciare, come già hanno fatto in precedenza molte celebrità, la drammatica situazione del suo popolo. Non è arrivata a gareggiare nella finale, ma ha vinto il premio per il Miglior costume nazionale, indossando quello del popolo Chin cui appartiene. Popolo che è stato protagonista, nei giorni scorsi, di violenti scontri con le forze armate.

Più dei suoi abiti, alla cerimonia, a far parlare è stato il cartello che la modella ha sollevato, con la scritta: “Pray for Myanmar“, pregate per la Birmania. Un appello politico e umanitario, per chiedere che la comunità internazionale agisca davvero per fermare l’arretramento dei diritti e della democrazia nella sua nazione. Intanto, Meza celebrava la propria vittoria, in cui ha sconfitto la sfidante brasiliana, esultando al grido “Viva Mexico!”.