Si celebra oggi lo Sherlock Holmes Day. Il 22 maggio, del 1859, nasceva infatti Arthur Conan Doyle, creatore di uno dei detective più famosi della storia
Sherlock Holmes dal 1887, anno in cui compariva nel primo romanzo, ‘Uno studio in rosso’, a oggi non ha mai smesso di avere fan che non dimenticano di dedicargli un giorno per celebrarlo, il 22 maggio appunto.
In realtà buona parte delle caratteristiche attribuite nel tempo al nostro indagatore dal fiuto eccezionale non sono del tutto corrispondenti alla tipologia originaria.
Sherlock Holmes, pipa e berretto
Per esempio il berretto da caccia. In realtà nei testi canonici di Conan Doyle (4 romanzi e 56 racconti, pubblicati dal 1887 al 1927) una volta soltanto si fa riferimento a un berretto di stoffa aderente. L’iconico berretto da caccia nasceva invece dall’idea dell’illustratore Sidney Paget.
Stessa discorso per la pipa ricurva. Nei libri non è mai citata. Fa la sua prima comparsa tra le dita del primo e più celebre tra gli interpreti del detective, l’attore teatrale William Gillette.
Che dire poi di quel “Elementare, Watson!” marchio di fabbrica indelebile di Sherlock? In realtà mai pronunciato in questa forma, a parte un più sintetico “Elementare”. Espressione usata nel commentare uno dei suoi casi impossibili con il braccio destro e coinquilino dottor John Watson, voce narrante delle avventure di Sherlock Holmes.
Una figura talmente realistica, quella di Holmes, da oltrepassare la barriera dell’invenzione e da acquistare una consistenza tale da segnare ineluttabilmente la carriera del suo padre creatore. Il quale decise a un certo punto di liberarsene in modo drastico, facendolo morire sotto i colpi dell’acerrimo nemico Moriarty. Salvo poi convincersi a riportarlo prima in vita e attività e infine in pensione.
Un indirizzo (inesistente) per due

Una vita avventurosa, quella dell’inquilino del 221b di Baker Street, via diventata celebre quanto lui, come dimostravano le numerose e reali lettere di richieste di collaborazione ai casi più disparati.
Peccato che al tempo di Conan Doyle il civico della via fosse fermo al numero 85 e la strada ampliata soltanto negli anni ’30 del secolo scorso. Quando sarebbe sorta la Abbey Road Building Society decorata da una targa con il nome di Holmes, affiancata poi nel tempo dal museo dedicato al detective.
Un indirizzo, il 221b di Baker Street, affibbiato a un altro celebre genio dal tratto spigoloso, il dottor Gregory House dell’omonima serie tv, ispirato per istinto e deduzioni al nostro genio dell’indagine.
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