Allo Spazio Extra del MAXXI fino al 6 giugno e a seguire a Cinecittà fino al 31 luglio

S’intitola ‘Prove di Libertà-Il lockdown del cinema italiano’ la mostra di Riccardo Ghilardi che raccoglie ritratti intimi dei protagonisti del nostro cinema, ripresi nei mesi del primo lockdown.

L’esposizione sarà allo Spazio Extra del MAXXI fino al 6 giugno e poi a Cinecittà fino al 31 luglio.

Assieme a ritratti inediti, scattati durante il primo lockdown, di protagonisti del nostro cinema la mostra immortala alcuni dei cinema simbolo di Roma e luoghi iconici della città rimasti deserti

Riccardo Ghilardi documenta le evasioni virtuali

Alberto Barbera, direttore della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia descrive cosi il progetto: “Nel tempo della clausura imposta, ciascuno di noi si e affidato a un certo numero di rituali per limitare l’angoscia. Per occupare il tempo, liberare la mente dalle catene neanche troppo metaforiche che tenevano il corpo imprigionato dentro le mura domestiche. Darsi da fare ai fornelli, rimpinzarsi di film e serie tv. Cercare scampo nelle chat o nella lettura, uscire a cantare sui balconi. Evasioni virtuali, fughe ipotetiche, prove di libertà. Come quelle che Riccardo Ghilardi ha documentato con la sua macchina fotografica. Fissando istanti emblematici nella vita di registi, attrici e attori. Alle prese con le prove inedite non di un film, ma di pura e semplice sopravvivenza. Il tempo sospeso della vita in pausa forzata ha regalato al fotografo l’occasione di una complicità senza precedenti. Fornendo a questi scatti un’autenticità che nessun ritratto posato era forse riuscito a conseguire in precedenza”.

Il cinema che attende

Riccardo-Ghilardi
The Space Cinema – Parco de’ Medici a Roma fotografato da Riccardo Ghilardi

Lo stesso Ghilardi racconta: “Era il 12 marzo quando attraversando le strade vuote mi sono trovato a passare davanti alla casa di un amico caro, prima che un attore meraviglioso. Non ho resistito a citofonargli per salutarci a distanza e scambiarci emozioni. Ho scattato la prima fotografa, diversa da tutti i ritratti ‘comodi’ cui abituato. Cosi e nata l’idea di questo lavoro. Un ‘manifesto’ del cinema che attende con ansia, studia, si prepara e non vede l’ora di ripartire”.

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