Dopo la denuncia di Aurora Leone dei The Jackal e le dimissioni di Gianluca Pecchini, il cantante si ritira dalla partita

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Eros Ramazzotti

Stasera Eros Ramazzotti non giocherà la Partita del Cuore. Il cantante, che avrebbe dovuto partecipare al match a Torino, ha fatto sapere via social che la situazione che è venuta a crearsi lo costringe a prendere la drastica decisione di non giocare.

Una scelta difficile e sofferta per il cantante romano. 

“Sono molto dispiaciuto per quello che è accaduto ieri sera tra Aurora Leone di The Jackal e alcuni dirigenti della nazionale cantanti. Sono venuto a Torino per sostenere la Ricerca e supportare le persone fragili e mi trovo coinvolto in una situazione estremamente sgradevole”, scrive Eros su Instagram

Così dopo le dimissioni di Gianluca Pecchini, Direttore Generale della Nazionale Cantanti, che si è dimesso dopo il caso Aurora Leone, il cantante romano, 57 anni, si è visto costretto a non partecipare all’incontro. L’episodio di sessismo ha fatto indignare moltissimi colleghi e fan, tra cui anche alcuni dei protagonisti della stessa squadra.

L’artista urla la sua indignazione contro il brutto episodio, che suo malgrado l’ha coinvolto, e prende le dovute distanze: “Sono da sempre contro ogni forma di violenza e mi dissocio completamente da ogni atteggiamento discriminatorio”.

E aggiunge: “La nazionale cantanti nasce su altri presupposti e con l’ambizione di essere un modello positivo ma a queste condizioni, con questa dirigenza, non me la sento di scendere in campo. In attesa di chiarire l’accaduto nelle opportune sedi, farò la mia parte donando direttamente e personalmente alla fondazione Piem Ricerca sul Cancro di Candilo, guidata da Donna Allegra Agnelli”.

Aurora appoggia la decisione del padre Eros Ramazzotti

Anche Aurora Ramazzotti, sempre attenta a certi temi, ha fatto sentire la sua voce. Dai social la figlia di Eros Ramazzotti ha espresso sdegno per l’accaduto e solidarietà ad Aurora Leone: “È incredibile come l’irrefrenabile bisogno di prevaricare risulti necessario anche quando si sta facendo beneficenza, andando così a oscurare lo scopo importante e portandosi le persone che partecipano ingiustamente giù con sé. C’è da dissociarsi ad alta voce e che non si dica più che il nostro è un Paese inclusivo; cose come questa succedono sempre. La strada da fare è lunga. Il maschilismo esiste. Solidarietà a Aurora Leone”

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