La regina del piccolo schermo morta a 78 anni. Cantante, ballerina, conduttrice: un’artista amata e celebrata in Europa e in tutto il mondo

Raffaella Carrà non c’è più. Una frase che sembra impossibile da leggere, impossibile da scrivere. La regina della televisione italiana (e non solo) è scomparsa a 78 anni in un pomeriggio di inizio luglio. In punta di piedi, senza clamore, dopo una malattia che aveva tenuto nascosta a tutti, o quasi. Sono arrivate quelle parole che speravamo di non vedere mai: “Raffaella ci ha lasciati. E’ andata in un mondo migliore, dove la sua umanità, la sua inconfondibile risata e il suo straordinario talento risplenderanno per sempre”, è l’annuncio di Sergio Iapino, suo compagno per molti anni nella vita e nel lavoro. A lui si uniscono nel dolore i nipoti Federica e Matteo, e poi Barbara, Paola e Claudia Boncompagni. Le persone più vicine, gli amici di una vita, i collaboratori più stretti. Ma è tutta l’Italia a raccogliersi nel dolore. La gente comune, il mondo dello spettacolo, della musica, della politica. Perché ‘Raffa’ univa tutti con la sua sfrontatezza garbata, con le provocazioni delicate. Mostrava gambe e ombelico in televisione, quando ancora non era all’ordine del giorno. Ma allo stesso tempo accompagnava e rassicurava le famiglie italiane. Con lei neanche il ‘Tuca tuca’ sembrava così scandaloso. Conduttrice, ballerina, cantante: una showgirl come non ce ne sono più.

Cordoglio unanime

E forse per questo il cordoglio è così unanime. A partire dalla politica, dove il saluto commosso è bipartisan. Partendo dal presidente Mattarella, “profondamente colpito” dalla sua scomparsa e che ricorda il “messaggio di eleganza, gentilezza e ottimismo”. Da sinistra arriva l’addio di Franceschini che la considera la “Signora della televisione italiana” e quello di Enrico Letta per cui era una delle “icone più intelligenti, gradevoli ed eleganti”. Da destra, poi, la ricordano Salvini (“il tuo splendido sorriso ci accompagnerà sempre”), Meloni (“l’Italia perde una donna dallo straordinario talento artistico e dalla contagiosa simpatia”) e Berlusconi: “E’ stata uno dei simboli della televisione italiana, forse il personaggio più amato.

Lutto social dalla politica al mondo dello spettacolo
La morte della Carrà nei giornali stranieri

Con i suoi programmi ha saputo parlare a generazioni molto diverse, avendo la capacità di rimanere sempre al passo coi tempi e senza mai scadere in volgarità”. Per finire con il presidente del Consiglio Mario Draghi, che sottolinea il suo “ruolo decisivo nel diffondere la cultura dello spettacolo in Italia. La sua risata e la sua generosità hanno accompagnato generazioni di italiani e portato il nome dell’Italia nel mondo”.

Spettacolo in lutto

Non si contano i commenti addolorati da parte del mondo dello spettacolo. A cominciare dalla Rai, con le parole del presidente Foa e dell’ad Salini che la ringraziano “per aver scritto pagine fondamentali della storia del servizio pubblico” e che la definiscono “un’artista straordinaria, che resterà impressa nella storia della televisione e che continuerà a essere viva nella memoria collettiva di tutti gli italiani”. E poi da chi ha lavorato con lei, come Giancarlo Magalli che a LaPresse racconta di come fosse “una grande professionista”, severa con se stessa e con gli altri. Da chi l’ha amata da fan e poi ha realizzato il sogno di collaborare con lei, come Tiziano Ferro che sta male al pensiero della “ultima volta che abbiamo riso come matti”. O ancora da chi ha, in qualche modo, ripercorso le sue orme come Lorella Cuccarini, che twitta: “Il mito di sempre è rinato in Cielo”. E Maria De Filippi: “Mi è arrivato un whatsapp, ho aperto distrattamente così come si fa sempre, come fanno tutti. Stai facendo altro e parte il suono. Ho letto che Raffaella non c’era più. L’ho letto, riletto e ho pensato: ‘Non è vero’. Ho pensato la cosa giusta, perché una come lei non muore mai”. E poi cantanti, ballerini, attori, conduttori. Tutti addolorati, attoniti, sconvolti dalla notizia così inaspettata, così impossibile da accettare. Perché, come dicono Elio e le storie tese: “Ciao Raffaella. Questo, da te, non ce lo saremmo mai aspettato”.

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