Ecco le pagelle di LaPresse al termine della quarta serata della 72esima edizione del Festival di Sanremo:
Amadeus – 6,5 – Non solo brani made in Italy ma anche internazionali: scelta azzeccata, anche se non tutti ne approfittano. La serata è frizzante e a sorpresa arriva un altro vecchio amico come Jovanotti a supportarlo. Lui ne approfitta e lo trasforma in un super ospite.
Maria Chiara Giannetta – 7– Spontanea e sicura di sé già dal momento in cui scende le scale dell’Ariston. Il ‘dialogo tra due innamorati’ con Lastrico è in un crescendo esilarante. Esame superato.
Noemi – (You make me feel) A natural women – 7,5 – Il capolavoro di Aretha Franklin è nelle sue corde. Gioca in casa e sfrutta alla grande il fattore campo.
Giovanni Truppi – Nella mia ora di libertà (con Vinicio Capossela) – 6,5 – Canotta rossa per il brano estratto da ‘Storia di un impiegato’ di De André. Capossela porta la cover su un altro livello, completa l’opera Pagani all’armonica. Meno intensa dell’originale, ma ‘cast’ stellare.
Yuman – My Way (con Rita Marcotulli) – 5,5 – Si avventura in un terreno insidioso. Coraggioso. Ha buoni mezzi, ma forse era meglio volare più basso.
Le Vibrazioni – Live and let die (con Sophie and the Giants) – 6 – Fedele all’originale e quindi molto rock. Alla fine però gli applausi sono tutti per Peppe Vessicchio, guarito dal covid e di nuovo sul palco.
Sangiovanni – A muso duro (con Fiorella Mannoia) – 5,5 – Mannoia prende per mano il giovanissimo Sangiovanni e rende un po’ di giustizia al brano di Bertoli.
Emma – Baby one more time (con Francesca Michielin) – 7– Francesca Michielin affianca Emma sul brano di Britney Spears, con tanto di coreografia (a tratti un po’ ‘ingessata’). Buono il feeling tra le due sul palco.
Gianni Morandi – Medley (con Mousse T e Jovanotti) – 7,5 – Gli piace vincere facile, verrebbe da dire. Con Jovanotti sul palco il mix è esplosivo. Riesce a fargli indossare anche smoking e papillon. Si abbracciano, per poco non si baciano. Il finale con ‘Penso positivo’ si guadagna la standing ovation.
Elisa – What a feeling – 7 – Fa rivivere ‘Flashdance sulle note da Oscar di Giorgio Moroder, che alla fine la ringrazia in un videomessaggio. La ballerina Elena D’Amario compensa (forse anche troppo) la sua eccessiva staticità.
Achille Lauro – Sei bellissima (con Loredana Bertè) – 6,5 – Bertè interpreta Bertè e finisce quasi per oscurare Lauro, che si inginocchia in un gesto di riverenza.
Matteo Romano – Your song (con Malika Ayane) – 6– Sceglie un brano di Elton John che emoziona, si siede al piano e lo esegue con personalità. Sceglie bene anche la sua partner.
Irama – La mia storia tra le dita (con Gianluca Grignani) – 5– Piccoli Grignani crescono, ma l’originale piuttosto ingombrante gli ruba la scena.
Donatella Rettore e Ditonellapiaga – Nessuno mi può giudicare – 6,5- Il celebre brano di Caterina Caselli è una scelta un po’ scontata, ma esalta la voce della cantante più giovane.
Iva Zanicchi – Canzone – 6– Sale da sola sul palco ma con lei c’è Milva, alla quale dedica l’applauso dell’Ariston.
Ana Mena – Medley (con Rocco Hunt) – 5 – Si scatena nel medley e per poco all’Ariston non parte il trenino.
La rappresentante di lista – Be my baby (con Cosmo, Margherita Vicario e Ginevra) – 7 – Terzetto femminile, come nell’originale delle ‘Ronettes’. Miscelano pop e drum and bass, ne esce fuori una cover orecchiabile. E ovviamente ballabile.
Massimo Ranieri – Anna verrà (con Nek) – 6– Coppia poco assortita, non snaturano poi molto il brano di Pino Daniele ma nemmeno lo valorizzano.
Michele Bravi – Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi – 5- Canta “le discese ardite” di Battisti, mancano le “risalite”.
Mahmood e Blanco – Il cielo in una stanza – 8 – Non ne sbagliano una, nemmeno la scelta della cover.
Rkomi – Medley di Vasco Rossi (con Calibro 35) – 5 – Petto nudo e tatuaggi in vista. Canta alcuni dei brani più trasgressivi di Vasco, svuotandoli della trasgressione. Alla fine Amadeus lo invita a fare le flessioni, che sia una punizione?
Aka 7even – Cambiare (con Arisa) – 6– Una cover, ma soprattutto un omaggio ad Alex Baroni a vent’anni dalla morte.
Highsnob e Hu – Mi sono innamorato di te (con Mr Rain) – 6 – Al di là dei tatuaggi (che per l’occasione Highsnob ‘cancella’ dal volto) e l’andamento da trapper, affrontano con grande rispetto (ma con qualche imperfezione) il brano di Tenco. Mr Rain aggiunge una strofa rappata: scelta azzardata, ma è pur sempre una rilettura.
Dargen D’Amico – La bambola – 7 – Più che una cover, un remix. Stravolta, rigorosamente in chiave dance, la versione originale di Patty Pravo.
Giusy Ferreri – Io vivrò senza te (con Andy dei Bluevertigo) – 5,5 – Non riesce a trasmettere le emozioni del brano di Battisti. Il raffinato sax di Andy la aiuta, ma non basta.
Fabrizio Moro – Uomini soli – 5,5 – Inizia bene, poi si allontana dall’originale e finisce per naufragare.
Tananai – A far l’amore comincia tu (con Rose Chemical) – 5– Raffaella Carrà in salsa trap. Il pubblico li asseconda, nonostante l’ora.