In tanti, anche tra i fan, vorrebbero venisse spostato l'evento di Ferrara. Il sindaco estense: "No demagogia"
Polemica sui social network per il concerto che Bruce Springsteen che si terrà questa sera a Ferrara, nonostante l’ondata di maltempo che ha colpito alcune province vicine mettendo in ginocchio l’Emilia-Romagna con morti, dispersi e sfollati. Anche tra i fan del Boss, da Facebook a Twitter, cresce il malcontento e si chiede uno spostamento: ma al momento l’esibizione è confermata e in tanti, anche in pullman, si stato dirigendo nella città per assistervi.
A confermare la data era stato ieri l’organizzatore del concerto Claudio Trotta, fondatore dell’organizzatore Barley Arts, intervenuto ai microfoni di Radiofreccia. “In questi 15 giorni abbiamo avuto una grandissima esperienza di persone, di aziende e di tanta passione e amore per il proprio lavoro che ci hanno permesso oggi di essere in condizione – dal punto di vista dello spettacolo e dell’allestimento dell’arena – di essere in sicurezza e di essere tranquilli che domani, quando apriremo le porte, il pubblico sarà servito in maniera adeguata e lo spettacolo si svolgerà regolarmente”, ha detto l’organizzatore storico dei tour di Bruce Springsteen in Italia. Sold out da mesi, lo show di Ferrara è previsto al Parco Urbano dove sono attesi circa 50.000 spettatori.Entrando nel dettaglio dell’allerta meteo, Trotta aggiunge: “Ovviamente, negli ultimi giorni c’è stata una condizione metereologica in tutta l’Emilia-Romagna di grande significato ma vorrei ricordare che Ferrara non è stata toccata così gravemente, non era zona rossa ma arancione”. “Poi -prosegue- l’assessore regionale alla Protezione Civile, Irene Priolo, dice che gli eventi meteo sono in esaurimento e questa è la notizia più importante, basta andare su qualsiasi meteo per vedere che molto probabilmente l’intera giornata di domani sarà soleggiata in tutta l’Emilia-Romagna”.
Il sindaco di Ferrara: “Niente rinvio, no a demagogia”
Il concerto di Bruce Springsteen in programma questa sera “non può prevedere rinvii o annullamenti dopo aver coinvolto migliaia di lavoratori, e che vede confluire in città migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo, che hanno comprato un biglietto aereo, una stanza d’albergo per diversi giorni e si organizzano da tempo per raggiungerci”. Così con un post su Facebook il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri. “Mi dispiace – aggiunge Fabbri – se qualcuno può aver pensato che Ferrara sia rimasta insensibile alla tragedia in Romagna solo perché non ha annullato il concerto del Boss. Vi posso garantire – scrive Fabbri – che da ex sindaco di Bondeno, che ha vissuto il terremoto del 2012, in prima linea, non ho mai chiesto che l’Italia o la Regione fermasse campionati, eventi e produzione di aziende per solidarietà nei nostri confronti. Primo perché non risolve nulla, se non creare altri danni economici a territori, lavoratori e imprese che hanno investito ingenti somme per la realizzazione dell’evento, secondo perché è un livello di demagogia che non mi appartiene. Perchè è di questo che si tratta: in Italia c’è ancora una parte dell’opinione pubblica che pensa che il mondo degli eventi non sia un settore uguale agli altri, che se ne può fare tranquillamente a meno, e in virtù di questo può essere sacrificato in qualsiasi occasione. Nella realtà dei fatti sono aziende e persone che hanno subito più di tutte le altre categorie il peso di due anni di restrizioni Covid, ed è un peccato che qualcuno oggi lo abbia già dimenticato”.
Il concerto di Bruce Springsteen in programma questa sera “non può prevedere rinvii o annullamenti dopo aver coinvolto migliaia di lavoratori, e che vede confluire in città migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo, che hanno comprato un biglietto aereo, una stanza d’albergo per diversi giorni e si organizzano da tempo per raggiungerci” dice Fabbri. “Mi dispiace – aggiunge Fabbri – se qualcuno può aver pensato che Ferrara sia rimasta insensibile alla tragedia in Romagna solo perché non ha annullato il concerto del Boss. Vi posso garantire – scrive Fabbri – che da ex sindaco di Bondeno, che ha vissuto il terremoto del 2012, in prima linea, non ho mai chiesto che l’Italia o la Regione fermasse campionati, eventi e produzione di aziende per solidarietà nei nostri confronti. Primo perché non risolve nulla, se non creare altri danni economici a territori, lavoratori e imprese che hanno investito ingenti somme per la realizzazione dell’evento, secondo perché è un livello di demagogia che non mi appartiene. Perchè è di questo che si tratta: in Italia c’è ancora una parte dell’opinione pubblica che pensa che il mondo degli eventi non sia un settore uguale agli altri, che se ne può fare tranquillamente a meno, e in virtù di questo può essere sacrificato in qualsiasi occasione. Nella realtà dei fatti sono aziende e persone che hanno subito più di tutte le altre categorie il peso di due anni di restrizioni Covid, ed è un peccato che qualcuno oggi lo abbia già dimenticato”.
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