Il sottosegretario alla Cultura: "Non volevo offendere, mi sentivo come con gli amici al bar"
“Morgan e Vittorio Sgarbi al Maxxi. Una polemica montata sul nulla mentre i temi a cui ho portato Sgarbi in quella serata sono importanti”. Così Morgan in un post apparso sul suo profilo Instagram risponde alle polemiche degli ultimi giorni in seguito all’evento a cui a partecipato insieme al sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi al Maxxi di Roma. La serata che doveva essere un incontro tra cultura e musica, secondo le polemiche sarebbe sfociata nel torpiloquio e nella volgarità. “Vi sembra decente concentrarsi sulle battute e non sulle cose intelligenti? – ha continuato Morgan – Sembra una follia, ma scusate se dobbiamo mettere l’attenzione su quel che è stato detto perché non dare peso e spendere energie per le cose di cui vale la pena discutere, anche in modo acceso, anche con posizioni divergenti, ma almeno non si spreca l’occasione. Vogliamo andare avanti sulle barzellette quando possiamo affrontare il tema del patrimonio artistico italiano?“.
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Sgarbi su Maxxi: “Non volevo offendere, mi sentivo come con amici al bar”
“Devo pensare a questo fatto: se uno è prete sempre non può avere una vita privata, una vita che sia fuori dalle funzioni liturgiche. Io quella sera ero non un sottosegretario ma una spalla di Morgan. Era infatti uno spettacolo di Morgan, che era stato chiamato dal presidente del Maxxi e ho risposto a delle domande. Io lì ero convinto di essere in una dimensione tipo tre amici al bar. Potevo dire non rispondo a questa domanda perché sono il sottosegretario? D’ora in avanti ci penserò“. Così il sottosegretario al Ministero della Cultura, Vittorio Sgarbi, parlando a Palermo nel corso di un talk a Palazzo Branciforte.
Sgarbi ha parlato dopo le polemiche sorte in seguito alla sua partecipazione al Maxxi di Roma nel corso di un evento a cui ha partecipato insieme al cantante Morgan, un momento che è divenuto oggetto di discussione per i toni scaturiti nel corso della loro conversazione. Secondo molti infatti le parole si Sgarbi sarebbero sfociate nella volgarità e nel turpiloquio, fra espressioni sessiste ed elogi del membro maschile.”Io non volevo offendere nessuno – prosegue – ho parlato del mio cancro, ho parlato della mia attività da libertino e ho parlato avendo una simpatia metaforica e allegorica per il Don Giovanni di Mozart. Mi posso scusare di aver risposto ad una domanda che però non aveva l’intenzione di offendere nessuno. Altrimenti cosa dovremmo dire di Benigni che dice cinquanta parolacce cercando di aggredire la Carrà per parlare dell’organo femminile? Come sottosegretario mi dispiace di avere offeso qualcuno”, conclude Sgarbi.
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