Alex Turner e la sua band infiammano l'Ippodromo La Maura a Milano
Proprio in questi giorni il leader dei Blur Damon Albarn ha sentenziato: “Gli Arctic Monkeys sono l’ultima grande guitar band”. Difficile dargli torto dopo aver visto l’esibizione della band di Sheffield davanti a oltre 60mila persone all’Ippodromo La Maura a Milano che ha chiuso gli I-Days Coca Cola 2023, preceduta dallo scoppiettante show rock’n’roll dei The Hives. Dopo 20 anni di carriera l’indiscusso leader Alex Turner e compagni non sono più il frizzante gruppo indie rock che tra l’impeto punk dei Jam e la sbruffonaggine brit degli Oasis raccontava con riff nervosi delle serate balorde nei club della provincia del Nord dell’Inghilterra. Quella cosa lì c’è ancora, nelle hit acclamate dal pubblico meneghino come ‘I bet you look good on the dancefloor’ e ‘Teddy Picker’, ma oggi i Monkeys possono sciorinare un catalogo che li ha resi un gruppo completo, forse l’ultimo grande gruppo rock, a tutto tondo, soprattuto sul palco, al netto delle deviazioni orchestrali cinematografiche alla John Barry che caratterizzano l’ultimo album ‘The Car’, che non la fa certo da padrone nella scaletta live della band. E nella tropicale notte milanese ci sono anche i ventenni estasiati ad acclamarli, immuni da trap e pop senz’anima.
Alex Turner è la perfetta rockstar, che sembra uscire da un film anni’ 70 ma che sa essere moderno e cool. Occhiali da sole da aviatore, camicia bianca, jeans svasati e stivaletto da Banda della Magliana, domina il palco senza strafare, totalmente immerso nella musica, guida la band tra le accelerate trascinanti di ‘505’, le incursioni psichedeliche di ‘Crying Lightning’, le ballate dolci amare come ‘Cornerstone’, ‘Four out of Five’ e ‘There’d Better Be a Mirrorball’ e la sensuale e ironica ‘Why d’you only call me when you’re high’, un piccolo trattato di vita spicciola su come sarebbe opportuno levare il telefono a una certa ora a chi ha abusato di alcool o altre sostanze per evitargli di effettuare chiamate e mandare messaggi di cui si pentirà il giorno dopo.
Gli Arctic Monkeys chiudono lo show facendo sferragliare le chitarre con il rock furioso di ‘R U Mine?’. “Sei mia?”, chiede il fascinoso Alex alla stremata folla milanese, con una domanda che dopo un concerto quasi perfetto suona semplicemente retorica, e non solo per il pubblico femminile, che era già stato conquistato all’apparire sul palco dell’ex ragazzo scapestrato di Sheffield.
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