Lo scrittore ha preso parola alla Fiera del Libro di Francoforte
Un pensiero alla letteratura italiana “tesoro europeo”, un ricordo personale e molto divertente di Italo Calvino e il sostegno all'”amico Roberto Saviano”. C’è stata anche un po’ di Italia nella conferenza stampa dello scrittore indiano-britannico Salman Rushdie alla Fiera del Libro di Francoforte. In una delle rare apparizioni pubbliche dopo l’attentato subito il 12 agosto 2022 che gli è costato un occhio e il parziale uso di una mano, Rushdie è apparso in “discreta forma”, come ha sottolineato lui stesso, e si è detto “fortunato ad essere vivo”. Inevitabili i riferimenti all’aggressione a colpi di coltello subìta negli Stati Uniti da un uomo di fede islamica, apparentemente legata alla fatwa lanciata nei suoi confronti dalll’allora leader supremo dell’Iran, Ruhollah Khomeini, dopo la pubblicazione del libro ‘I versi Satanici’ nel 1988. Anche perché è il tema del suo prossimo libro ‘Knife‘ (coltello, appunto): Meditations After an Attempted Murder’ in cui lo scrittore racconta l’attacco ai suoi danni. Rushdie ha sottolineato ironicamente che il libro tratta di un “argomento piuttosto interessante, oltre che personale” e di non vedere l’ora che esca.
Inevitabili anche le domande sul conflitto tra Hamas e Israele, per cui Rushdie si è detto “pieno di orrore” perché “quello che succede durante le guerre è che gli innocenti muoiono”. Rushdie è apparso più a suo agio quando l’argomento si è spostato sui suoi incontri con altri scrittori europei (come quelli in Polonia con Adam Michnik e Ryszard Kapuscinski) e, in generale, sull’arte della letteratura che ha definito “un modo per restare ottimisti in questo mondo che attraversa un momento buio”. Rushdie ha quindi ricordato il suo incontro a Londra con Italo Calvino e il “terrore” provato quando doveva presentarlo ad un evento “perché dovevo dire qualcosa su Calvino con Calvino che mi stava seduto davanti”. Lo scrittore ha anche parlato dell’ispirazione dell”Orlando Furioso’ per il suo ‘L’incantatrice di Firenze’ e della sua ammirazione per ‘La Storia’ di Elsa Morante e, in assoluto, per la letteratura italiana definita “uno dei tesori europei”.
Fermo, poi, nel sostegno al “mio amico Roberto Saviano, che vive una vita molto dura, resa ancora più dura dall’attuale governo italiano”. “I giornalisti non dovrebbero finire a processo per aver criticato i leader di governo”, ha sottolineato l’autore de ‘I figli della mezzanotte’. Molta ironia, infine, quando si è trattato di commentare i pericoli dell’intelligenza artificiale per la letteratura: “Non mi spaventa. Almeno per ora. Perché ChatGpt non ha il senso dell’umorismo, non ha originalità. Ed è un pessimo scrittore”. “Credo che i rischi siano maggiori quando si parla di intelligenza artificiale capace di imitare le voci, o dei cosiddetti video ‘deep fake‘”, ha detto ancora Rushdie che quest’anno alla Buchmesse riceverà il Premio della Pace degli editori tedeschi.
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