"La vita dei bambini non può essere in discussione”, ha aggiunto l'artista milanese

“L’esigenza del chiarimento di ieri sera nasce dal fatto che la mia esternazione è stata vista come un tentativo per veicolare meglio la canzone. La canzone è mia, il cessate il fuoco è di tutti e dovremmo dirlo tutti. Ieri ero in gara e non volevo si facesse confusione. Mi stupisce che sia da chiarire questa cosa, che il cessate il fuoco sia un’occasione per fare della tifoseria. Capisco che la politica è discussione, ma ci sono delle cose che non si posso discutere e per me la vita dei bambini non può essere in discussione”. Lo spiega nel corso di un’intervista a LaPresse Dargen D’Amico, dopo che ieri sera sul palco dell’Ariston, al termine della sua ‘Onda Alta‘, ha fatto alcune precisazioni sul suo appello al cessate il fuoco a Gaza fatto la prima sera. “Cessate il fuoco per me vuol dire proteggere la vita dei bambini”, continua il cantante milanese. “Se esiste la diplomazia usiamola, anche noi come italiani usiamola o accettiamo che al ritorno di Dante ci inserisca nei capitoli introduttivi della sua opera”.

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