"Un grande protagonista, sia per qualità artistica che per qualità umane”, ha aggiunto il primo cittadino milanese

“Ci sono dei luoghi a Milano che sono definiti le case dei milanesi, vale per il Duomo, il Palazzo Marino ma anche per la Scala, quindi era doveroso aprire la Scala per il maestro Pollini. Dicevo alla vedova che ho avuto la fortuna di assistere all’ultimo concerto, è stato un anno fa. Ovviamente Pollini aveva i suoi anni ma quando era al piano sembrava un uomo senza età. trasmetteva questo senso di questa presenza straordinaria. Un grande protagonista sia per qualità artistica ma anche per le qualità umane”. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala ricorda il maestro, Maurizio Pollini, morto lo scorso 23 marzo a Milano, all’età di 82 anni, intervenendo alla camera ardente allestita nel foyer del Teatro Alla Scala.

Rispondendo a una domanda sulla possibile iscrizione al Famedio, il primo cittadino ha detto: “ Lo vedremo adesso però diciamo che per quanto riguarda il mio giudizio personale la vedo solo come una cosa positiva. Poi ovviamente sentiremo un po’ il consiglio cosa dice”. Anche l’ipotesi di dedicare una via o una piazza a Pollini così come ad Abbado, Sala ha spiegato: “Su personalità così importanti non possiamo neanche rischiare di banalizzare e di dare uno spazio insignificante e purtroppo di vie a Milano non ce ne sono nuove. Cambiare la denominazione scontenta i residenti perché devono ricambiare tutti i documenti, per cui stiamo aspettando di trovare un luogo che sia un luogo significativo”, ha concluso.

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