Tra i firmatari Saviano, Giordano, Scurati e Maraini. La risposta del ministro Sangiuliano: "Sono loro che discriminano"

Dal caso Saviano, che “non è un evento isolato in Italia“, alle “forme più o meno esplicite di censura” fino a un “uso spregiudicato delle querele ai danni di scrittori, giornalisti e intellettuali da parte di chi occupa posizioni di potere”. Sono alcune delle motivazioni che hanno spinto oltre 40 tra scrittrici e scrittori italiani a firmare una lettera, inviata alla Buchmesse e all’Associazione Italiana Editori, per esprimere la propria “preoccupazione” e il proprio “disagio” a fronte di quella che definiscono “una volontà esplicita di ingerenza sempre più soffocante della politica negli spazi della cultura”.

I firmatari della missiva chiedono un momento di incontro pubblico con scrittori e scrittrici tedeschi durante la Fiera Internazionale del Libro di Francoforte, dove l’Italia è ospite d’onore, per discutere di questi argomenti. Tra i firmatari, oltre allo stesso Roberto Saviano, figurano tra gli altri Paolo Giordano, Antonio Scurati, Dacia Maraini, Melania Mazzucco, Alessandro Veronesi e Chiara Valerio

“Siamo felici e onorati che l’Italia sia il paese ospite della Buchmesse 2024. Come scrittrici e scrittori, conosciamo bene l’importanza unica di questa occasione, che non si presentava all’Italia da decenni e non si ripresenterà per chissà quanto tempo”, premettono gli scrittori italiani nella lettera indirizzata al direttore della Buchmesse, Jürgen Boos, e al presidente dell’Aie Innocenzo Cipolletta. “È proprio la consapevolezza di questa importanza che ci porta oggi a scrivervi per manifestare la nostra preoccupazione“, si legge ancora nella missiva, in cui viene rimarcato come l’Italia partecipi alla kermesse “in modo insulare, tramite un programma di duetti fra autori italiani, un’anomalia che sappiamo avere pochi precedenti nella storia dei paesi ospiti e che denota una mancanza grave di strategia culturale ed editoriale da parte della commissione straordinaria incaricata in Italia. Solo l’iniziativa dei singoli autori e dei loro editori tedeschi permetterà di ovviare almeno in parte a questa impostazione sconsiderata”.

Sangiuliano: “Lettera 40 scrittori? Sono loro che discriminano”

“Se guardate all’elenco degli scrittori che sono stati invitati alla Buchmesse, poi si passa attraverso l’associazione degli editori, ci sono tantissimi scrittori che la pensano molto diversamente da me ed è un bene, io sono felice che ci siano persone che la pensano diversamente da me e che possano esprimere liberamente il loro pensiero. Mi pare che il problema sia che abbiamo aggiunto qualcuno a questa lista, quindi sono loro che discriminano, non noi. Lo stesso Saviano non era stato segnalato dal suo editore nonostante ciò Mauro Mazza lo ha invitato, più di questo che dobbiamo fare?”. Così il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, a margine della festa dei 50 anni de Il Giornale a Milano, commentando la lettera dei 40 scrittori al direttore della Buchmesse nella quale denunciano “un’ingerenza politica sempre più soffocante”. 

Cipolletta (Aie): “Accogliamo richiesta autrici e autori”

“Abbiamo ricevuto una lettera da un gruppo di autrici e autori italiani. Stiamo condividendo con la Buchmesse una risposta: accoglieremo la richiesta delle autrici e degli autori di aggiungere momenti di dibattito alle occasioni già individuate”. Così il presidente dell’Associazione italiana Editori (Aie) Innocenzo Cipolletta.

“Abbiamo sempre lavorato perché tutti gli autori e le autrici si sentissero a casa, e continuiamo a lavorare con questo spirito – prosegue –. Tutti coloro che hanno ricevuto e accolto l’invito a partecipare alla Buchmesse potranno esprimersi liberamente nel padiglione italiano durante gli incontri in programma che, come già previsto, vedranno personalità tedesche nel ruolo di mediatori e moderatori tra il pubblico internazionale e gli autori stessi. In aggiunta stiamo raccogliendo le richieste degli editori stranieri, in particolare tedeschi, per valorizzare ulteriormente la presenza autoriale italiana a Francoforte”.

“Il mondo del libro – conclude Cipolletta – ha come presupposto la massima libertà di espressione delle idee e da questa libertà trae le forze per permettere al libro di essere ancora oggi il più efficace strumento di diffusione del pensiero. La Buchmesse è largamente l’evento più rappresentativo di questo contesto: con lo scambio dei diritti sulle opere a livello internazionale, le idee escono dai confini nazionali e si diffondono globalmente. Per questo siamo lieti di aggiungere, anche in accordo con il Commissario Mauro Mazza, un momento di dibattito alle occasioni già individuate, come richiesto dai firmatari della lettera”. 

Buchmesse, Mollicone: “J’accuse ridicolo di esigua minoranza scrittori”

“Fa sorridere che l’appello di una sparuta minoranza dei più di 100 autori coinvolti della Buchmesse di quest’anno venga definito da alcuni media ‘rivolta’. Come candidamente confermato dall’editrice Susanne Schüssler, capo della Wagenbach, la casa che pubblica la maggior parte degli autori letti in Germania, ben più della metà degli scrittori inseriti nella delegazione italiana alla Fiera del libro di Francoforte sono di sinistra e la delegazione non è in alcun modo rappresentativa dell’indirizzo del Governo Meloni. La cosa che, invece, fa morire dal ridere è la firma di Roberto Saviano nello stesso appello per la sua presunta estromissione, già smentita in maniera documentata dal Commissario Mazza, a cui va la nostra solidarietà insieme a quella dovuta al Ministro Sangiuliano”. Così il Presidente della Commissione Cultura della Camera Federico Mollicone.

“Sarebbe interessante capire se secondo questi autorevoli scrittori – Scurati incluso – una sentenza definitiva di plagio, come quella inflitta a Saviano, si debba considerare un titolo di merito per partecipare alla delegazione italiana della più grande fiera mondiale dell’editoria. Noi crediamo che dovrebbe essere al contrario motivo di esclusione automatica“, dice ancora Mollicone. 

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