Così il regista e attore sull’inchiesta di Fanpage a margine della cerimonia di premiazione

(LaPresse) “L’inchiesta di Fanpage su Gioventù Nazionale? A me non sorprende affatto. Diciamo che chi di dovere dovrebbe prenderne atto e dichiarare per lo meno. A me la cosa che colpisce di più è l’ipocrisia. Loro dicono sfacciatamente che davanti alle telecamere sono in un modo e dietro in un altro. E lo dicono chiaramente, non c’era neanche bisogno di Fanpage. Lo si vede quando picchiano o bastonano qualcuno perché ha una bandiera di sinistra o di un sindacato”. Così il regista e attore Michele Riondino sull’inchiesta di Fanpage che ha mostrato saluti romani, riferimenti al nazifascismo e frasi antisemite tra i militanti di Gioventù Nazionale, le giovanili di Fratelli d’Italia. Lo ha detto a margine della cerimonia di premiazione dei Nastri d’Argento al MAXXI di Roma dove si è aggiudicato i premi per miglior esordio, miglior attore protagonista e miglior sceneggiatura con “Palazzina Laf”.

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