L'ex proprietario Pietro Valsecchi: "Spero sia un faro per le generazioni che verranno"

Un nuovo luogo della cultura per ricordare l’opera e il messaggio di uno dei principali esponenti del Novecento italiano e dare nuova linfa vitale alla periferia romana. Un nuovo spazio che vuole essere un’agorà per costruire il futuro. È stato stipulato oggi, a Roma, presso il ministero della Cultura, l’atto con cui il produttore cinematografico e televisivo Pietro Valsecchi ha donato allo Stato l’appartamento in via Giovanni Tagliere n.3 a Roma, dove, tra il 1951 e il 1954 Pier Paolo Pasolini visse insieme alla madre, negli anni in cui insegnava in una scuola privata a Ciampino e dove iniziò a scrivere il suo primo romanzo, ‘Ragazzi di vita‘.

“Ho sempre amato Pasolini, ho letto e riletto gli ‘Scritti Corsari’. È un grande intellettuale del Novecento che coniuga insieme due caratteristiche fondamentali. Da una parte Pasolini è moderno perché sa guardare e sa guardare oltre. D’altro canto, però, è un autore profondamente legato alla società tradizionale, alla civiltà contadina. Lui sa cogliere i valori del popolo, i valori più autentici della gente. Ed è bellissimo quel passaggio proprio dedicato a questa casa dove lui appunto parla delle persone che lo circondano in questo contesto periferico”, ha detto il ministro Sangiuliano che ha poi annunciato che l’immobile sarà “un centro in grado di ospitare i giovani che vogliono praticare arte, che vogliono praticare la poesia, che vogliono praticare la cultura in tutte le sue articolazioni e ricordare in questo modo la figura del grande Pasolini”.

Sangiuliano ha poi sottolineato come questo atto sia “una goccia dell’impegno del governo per le periferie” e ha espresso l’auspicio che “entro un anno” il centro possa essere operativo. Dal ministro, poi, il ringraziamento a “Pietro Valsecchi e sua moglie per questo atto di sensibilità, questo atto di generosità che in un certo senso li rende cittadini attivi che vogliono partecipare alla promozione della cultura”. Valsecchi ha sottolineato l’importanza di offrire ai giovani dei luoghi della cultura esprimendo la speranza che questa nuova realtà possa essere “un faro” per le generazioni che verranno.

Speranza che si accompagna a una certezza: Pasolini sarebbe contento di questa donazione e, come ha detto il produttore “oggi farebbe un sorriso perché lui teneva ai giovani”. L’immobile sarà assegnato all’Istituto Pantheon e Castel Sant’Angelo – Direzione Musei nazionali della Città di Roma, sia per pertinenza territoriale, sia per pertinenza tematica, atteso che tale istituto accoglie già le Case Museo Mario Praz, Boncompagni Ludovisi e Hendrik Christian Andersen. Nella valorizzazione, sarà coinvolto attivamente il territorio, in particolare il Municipio IV, in cui la casa ricade, e le realtà associative locali che da tempo si battono per il recupero e la promozione dell’area. 

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