La patron della kermesse: "Combattiamo gli stereotipi e anche il politicamente corretto"

“Miss Italia rappresenta 85 anni di storia della donne italiane, e inizia questa edizione con una gran voglia di dimostrare quanto possiamo essere forti, quanto possiamo essere combattivi nel difendere una cosa meravigliosa che è proprio la bellezza”. Così la patron di Miss Italia, Patrizia Mirigliani, facendo il punto, ai microfoni di LaPresse, della storica kermesse di bellezza che quest’anno taglia il traguardo degli 85 anni. “Miss Italia combatte contro gli stereotipi, combatte anche contro il politicamente corretto che sta soffocando gli esseri umani – dice Mirigliani -. Miss Italia vuole rimanere, con la sua coerenza, con la sua affidabilità, a raccontare storie di ragazze che cercano la loro strada, la loro dimensione”. Tra le novità del concorso di bellezza, che avrà come teatro le Marche, spicca fra tutte l’Accademy che vedrà le giovani concorrenti affiancate da coach d’eccellenza. “Quest’anno si svolgerà nella sua prima parte legata quindi a prefinali e, novità assoluta, Accademy, sul Conero nella Riviera del Conero a Numana, in un resort bellissimo. Io sono felicissima di essere in una regione che racconta bellezza. Ci sarà anche la possibilità di acquisire esperienze di donne che nel loro settore si sono veramente distinte, realizzate, e queste donne portatrici di esperienze saranno le loro coach”. Tra le coach ci saranno Valeria Sechi, modella pro-age, Flaminia Bolzan, psicologa, Chiara Franchi, fashion marketing brand advisor, Ilenia Cisale, medico esperta in farmaco genetica e nutrigenetica, Annamaria Sambuco, casting director cinema, Eugenia Sepe, Patrizia Peroni della Polizia di Stato “che verranno a parlare con le ragazze sulla violenza di genere”. “È importante – osserva Patrizia Mirigliani – che ci sia una dottoressa che spieghi alle ragazze come ci si alimenta nella maniera giusta perché i messaggi che arrivano da fuori sono messaggi a volte che creano confusione in queste ragazze che vivono perennemente a dieta e poi entrano nei problemi psicologici che sono abbastanza frequenti nel mondo giovanile”. Ereditata la guida di Miss Italia dal padre Enzo, Patrizia Mirigliani ha saputo accompagnare la manifestazione nel terzo millennio, difendendone i valori fondanti e ponendo al centro sempre le donne. “Insegneremo loro a capire che la vita ti dà tante possibilità e che a 30 anni, che è l’età limite delle nostre ragazze, non ti devi fermare un po’ dispiaciuta di non esserti realizzata perché ci sono donne che si sono realizzate negli anni combattendo degli stereotipi”. Un lavoro continuo e ricco d’insidie, quello di Mirigliani, oggi più che mai: “La bellezza è sotto attacco come dico più volte, lo sento lo percepisco. Dal 2012 sono cambiate tante cose. Il ‘MeToo’, tutti quei movimenti nati in difesa della donna, io li rispetto per carità, però c’è un eccesso in questo momento. Non si dà la libertà alle donne di poter scegliere di avere il proprio successo, il proprio futuro e la propria indipendenza anche attraverso il proprio modo di essere e la nostra missione oggi è salvare la bellezza italiana anche da tutti gli altri punti di vista che sono legati proprio alle opere d’arte, all’etica che ogni persona dovrebbe avere verso l’altra, e che si è persa perché attaccando la bellezza si è persa l’etica”. Bellezza come esclusività, dunque, un concetto che porta a privilegiare l’unicità di ciascuno, combattendo l’omologazione. “Io vedo ragazze molto omologate al ‘giorno d’oggi. Seguono certi modelli di Instagram, ad esempio, e non capiscono che la bellezza è unicità. Se una ragazza ha un problema estetico, magari non si sente sicura e si fa un piccolo ritocco, perché no? Ma se una ragazza stravolge la propria immagine e diventa quello che non è, non è un bel messaggio. Perché la bellezza ha bisogno di verità. Voglio difendere questo nostro modo coerente di andare avanti, perché la vera rivoluzione oggi è la normalità”.

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