21 date complessive in giro per l'Italia con la presenza delle parodie cult del presidente del Napoli e di Alessandro Borghese

Max Giusti dopo 15 anni torna in tour. E sarà in tutti i teatri italiani più importanti. Si parte dal Teatro Verdi di Firenze il 2 novembre per chiudere il 16 maggio al Cilea di Reggio Calabria, 21 date complessive. In Bollicine l’attore vuole “stapparsi”, sprigionare tutta la sua energia e tirare fuori i pensieri accumulati in questi anni di “silenzio”. Giusti ha capito che le cose “vanno dette, chiare e tonde, senza filtri. Anche le verità più scomode: i danni che ha creato il patriarcato alle donne ma anche agli stessi uomini, l’amore che è sempre più a tempo determinato, crescere figli con in testa dei modelli totalmente superati, essere un volto tv quando tutti dicono di guardare solo le serie, e tanto altro. Cinque anni di riflessioni, di scrittura, hanno dato vita a ‘Bollicine’, un vero e proprio distillato di comicità andato in scena lo scorso anno nell’unica tappa al Sistina di Roma”.

Max Giusti è sempre attuale, virale. Continua a collezionare milioni di views sul web ed è un punto riferimento per la comicità televisiva, da Gialappa’s show a Che Tempo che fa. Per questo in ‘Bollicine’ non mancheranno le sue parodie cult e i suoi brillanti personaggi: Aurelio De Laurentiis e Alessandro Borghese. “Dovrò decidere dove inserire le parodie – precisa Max Giusti – non nego che mi piacerebbe forse metterle nello spazio dei bis in maniera che lo spettacolo non subisca modifiche.

La parodia di Aurelio De Laurentiis è una delle cose che mi divertono di più in assoluto. La creazione di questo personaggio è stupenda, affascinante perché chi lo guarda non si aspetta che io non parli di calcio ma di cinema, il mondo di Aurelio De Laurentiis. La prima volta che ho fatto questa parodia mi sono sentito tutti i brividi addosso. Mi sentivo un’altra entità, avevo completamente perso me stesso. Ho avuto una specie di sindrome di Stoccolma. Se il presidente del Napoli mi ha mai chiamato dopo le imitazioni? Veramente non l’ho mai sentito. Mi piacerebbe che tra qualche tempo lui, semmai vorrà, venisse in trasmissione davanti a quella scrivania, mi faccia alzare, magari dandomi un calcio al sedere, per poi sedersi lui su quella sedia”. 
Anche Boss in incognito sta andando bene… “Ho temuto moltissimo lo spostamento della serata di programmazione, è stato veramente rischioso, mi sono spaventato. Ho avuto il coraggio di cambiare il format e ora è un programma che sento veramente mio. Prima c’era il narratore, mi sembrava stanco nella sua liturgia, adesso invece sono io stesso il boss che va nell’azienda. Quello che capita ti attrae, si può definire come il programma più Frank Capra della tv italiana“.

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