Teatro, Stefano Fresi mattatore nel ‘Dioggene’ di Giacomo Battiato: “Appello alla meraviglia del mondo”

Continua il successo al Teatro Ambra Jovinelli di Roma il successo di ‘Dioggene’, in scena fino all’8 dicembre. Lo spettacolo, di una durata complessiva di circa 90 minuti, è diviso in tre parti (tre quadri) e ruota intorno a un unico personaggio, un attore famoso che si chiama Nemesio Rea. Scritto e diretto da Giacomo Battiato con Stefano Fresi mattatore.

Mettere in scena questo triplo monologo che ho scritto per Stefano è puro gaudio, per la sintonia e la reciproca stima che ci sono tra noi due”, sottolinea Giacomo Battiato. “A ciò si aggiunge – continua – il piacere della sfida: tre lingue italiane diverse per ciascuno dei monologhi (volgare toscano, lingua corrente del nostro 21° secolo, romanesco), tre atmosfere, tre toni, tre stili. Epica e commedia, sberleffi e crudeltà. In ognuno dei tre quadri, apparentemente così diversi tra loro, ci sono gli stessi temi che ruotano. La violenza dei maschi, l’umana stupidità, la guerra, il bisogno di bellezza e di amore. Stefano Fresi è un gigante sulla scena. Accanto a lui, ho voluto che ci fosse un solo elemento scenografico, diverso nei tre quadri: un mostruoso spaventapasseri, un’armatura, un bidone dell’immondizia. Tre simboli (paura, morte, rifiuti) in uno spettacolo che, a dispetto della violenza, della rabbia, delle ansie e del dolore trattati, considero un appello alla meraviglia del mondo e della vita”.