L'artista è intervenuto alla conferenza stampa di presentazione della mostra 'En Route'

Presentata oggi in Vaticano la mostra ‘En Route’, realizzata in collaborazione con la Biblioteca Apostolica Vaticana in occasione del Giubileo 2025. Ospite della conferenza stampa, il cantautore Lorenzo Jovanotti, che, nell’esposizione condivide un’installazione sonora ispirata ai suoi percorsisi, si è detto onorato ed emozionato. 

Il ricordo dell’infanzia in Vaticano

Questo invito è arrivato quando avevo appena iniziato la riabilitazione dopo l’incidente. Per me è stato un segno del destino, un ritorno e una nuova partenza”, ha dichiarato l’artista. “Le parole chiave del progetto hanno acceso la mia immaginazione, soprattutto ‘Vaticano’, che per me è casa”, ha proseguito, ricordando che suo padre lavorò nei sacri palazzi come gendarme. “La mia vita è profondamente intrecciata con questo luogo, che da bambino esploravo con meraviglia. Uno dei ricordi più emozionanti è il Corridoio delle Mappe. Il Vaticano ha nutrito la mia passione per i viaggi“.

Il ruolo nell’organizzazione della mostra

Jovanotti ha poi parlato del suo ruolo nell’organizzazione: “Il mio intento è quello del Cavallo di Troia: portare qualcuno qui in Vaticano e fargli sentire il cuore battere davanti a qualcosa che non conosceva. Viviamo in un mondo in cui gli algoritmi rischiano di soffocare la scoperta, ma il viaggio è legato al senso del pellegrinaggio, e il Giubileo è l’anno dei pellegrinaggi. Ho cercato di contribuire alla mostra senza presunzione. Non sono un artista che realizza installazioni, io faccio spettacolo. La mia produzione è profondamente connessa all’idea del viaggio. Per questo ho esposto la mia bici, con cui ho attraversato tanti luoghi, una chitarra e una mirror ball, che non è solo una palla da discoteca, ma un simbolico mappamondo. La mia è un’installazione sonora: ho immaginato un viaggio musicale attraverso questi anni di vita”.

 

Il rifiuto di cantare ‘Imagine’

Interpellato dai giornalisti sulla scelta di non cantare ‘Imagine’ di John Lennon su invito di Roberto Saviano, Jovanotti ha spiegato: “Imagine è un capolavoro, ma guai a farne un santino. Perché non l’ho cantata? Per quella frase con cui non mi trovo d’accordo: ‘un mondo senza religione sarebbe un luogo migliore’. Non è stato un rifiuto, ma una questione di sincerità: non mi sentivo di farlo. Nessuna polemica”. Il cantante ha poi parlato della sua prossima partecipazione al Festival di Sanremo: “Sto preparando qualcosa di speciale, legato alla mia passione per la musica. Ci lavoro giorno dopo giorno. Sarà una sorpresa ‘impegnativa’ perché è di grande portata. Mi hanno dato carta bianca”.

La mostra ‘En Route’, allestita nel Cortile del Belvedere, esplora il tema del viaggio attraverso le storie di esploratori, giornalisti e avventurieri che, tra Ottocento e Novecento, hanno attraversato il mondo, mettendo in dialogo il patrimonio storico della Biblioteca Vaticana con nuove prospettive artistiche.

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