(LaPresse) – “Non mi aspettavo questo finale, era un salto nel vuoto la prima esibizione, non sapevo come poteva essere la canzone. Sono incredulo. Ora La mia vita resterà uguale, tutti i giorni al pianoforte, alla chitarra, con i ragazzi con cui suono da 10 anni. Spero di suonare il più possibile”. Lo ha detto Lucio Corsi, il cantautore toscano arrivato secondo al Festival di Sanremo. A chi gli chiedeva quale messaggio volesse lanciare, Corsi ha risposto: “il messaggio che vorrei passasse è che serve tempo per fare le cose. Io per decidere di mandare una canzone a Sanremo ci ho messo anni e anni di battaglia interiore, mi serviva il tempo per fare la gavetta, 12 anni, passo per passo senza avere fretta. Questo passo lo volevo fare quando avevo sotto i piedi delle fondamenta costruite con la grinta”.

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