A 'Un Giorno da Pecora' ha detto: "Bisognerebbe dargli una tiratina d'orecchie"
Al Bano Carrisi a ‘Un Giorno da Pecora , su Rai Radio1, è intervenuto per parlare dei dazi sul vino europeo negli Usa, che Trump vorrebbe innalzare al 200%. “Ho iniziato ad imbottigliare il mio vino nel lontano 1973, producendo 50mila bottiglie l’anno. Oggi siamo arrivati ad 1 milione e 800mila bottiglie” ha detto Al Bano.
“In America l’export dei miei vini finora è andato bene, spero che quando Trump ha parlato dei dazi non lo abbia fatto dopo aver bevuto troppo, bisognerebbe dargli una tiratina di orecchie“, ha aggiunto il cantante che dice non aver mai incontrato l’attuale presidente americano ma di essere stato “una decina di volte a cantare nel suo locale di Atlantic City. Direi che la cosa da fare sarebbe andare da lui e cantare un qualcosa che lo riporti alla saggezza”.
Ma quale potrebbe essere un brano adatto? “Attaccherei con ‘Felicita’, è un bicchiere di vino con un panino’ e proverei a riportarlo sulla via della normalità”, ha risposto Al Bano che a Trump, in questo momento, dedicherebbe “‘Un pugno nell’anima’’. Per adesso fermiamoci all’anima…”, ha scherzato. Con i dazi di Trump i prezzi dei suoi vini potrebbero aumentare a dismisura: “Meno male che il mondo non è fatto di sola America – ha ragionato Al Bano -, vorrà dire che li venderò tutti in Russia, che devo fare? Secondo me però il presidente fa ancora in tempo a cambiare idea, anche perché quest’idea mi sembra di un’assurdità unica”.
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